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Massimo Listri

 
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ARTEXT : La Biennale di Venezia
54 Esposizione Internazionale d'Art
e

Arsenale, Tese delle Vergini

 

Lo Stato dell’Arte nel 150° dell’Unità d’Italia
Vittorio Sgarbi

 

Di palazzo in palazzo, la Biennale arriverà fino al Padiglione Italia nell’Arsenale di Venezia, dove tenterò il risarcimento del rapporto fra letteratura, pensiero, intelligenza del mondo e arte, chiedendo, non a critici d’arte, neppure a me stesso, quali siano gli artisti di maggiore interesse tra il 2001 e il 2011, ma a scrittori e pensatori, il cui credito è riconosciuto per qualunque riflessione essi facciano sul nostro tempo. Gli scrittori si leggono per ciò che ci dicono della storia, dell’economia, del costume, della letteratura, del cinema. Perché non, o non più (come Pasolini, Sciascia, Moravia), dell’arte, della pittura, della fotografia. Perché dovremmo affidarci ai “curatori” o, come si vogliono con civetteria chiamare, “curatori indipendenti”? Perché ci indichino i loro protetti, ci portino nella loro infermeria dove “curano” i loro pazienti e malati? L’arte è diventata come un ospedale, al quale hanno accesso solo i medici e i parenti dei malati. Un grande “sanatorio”, separato dal mondo, non frequentato se non accidentalmente dalle persone sane. E intanto la bellezza del mondo sta fuori di quelle mura ed è sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno la indichi. D’altra parte, benché esistano i critici cinematografici, la gente va al cinema e si fa una personale convinzione dell’interesse e dell’importanza di un film. Così dovrebbe essere per l’arte.
Dunque ho chiesto a persone che ammiro, che sono diversamente ammirate (Esercizi d’ammirazione è il titolo di un bellissimo libro di Emile Cioran) di indicarmi l’artista, il pittore, il fotografo, il ceramista, il designer, il video artista, il grafico che egli ritenga più interessante in questa apertura del nuovo millennio. Saranno 200 i “segnalatori”, testimoni di una realtà che non può essere esiliata in un ghetto avvalorando le tendenza delle gallerie d’arte.
Insomma, 200 punti di vista, per una rappresentazione caleidoscopica e libera dal pregiudizio di un critico che abbia la sua squadra, le sue predilezioni, i suoi protetti. Non potrà mancare il Museo della Mafia, che accoglierà il pubblico nella Tese dei Soppalchi, riaperta per l’occasione, con un grande cartello che farà da filo conduttore dell’intero Padiglione Italia: “L’Arte non è Cosa Nostra”.
Nel Padiglione Italia vi sarà poi la presenza dei più significativi artisti italiani operosi all’estero, attraverso un collegamento in tempo reale con tutti gli Istituti di Cultura (ottantanove), che potranno segnalare un solo artista o più artisti. Cento televisori saranno un occhio aperto sul mondo entro il Padiglione Italia. Simmetricamente in un palazzo veneziano, andranno documentati gli artisti stranieri che lavorano in Italia. Ma il Padiglione Italia vero e proprio sarà altrove, sarà in tutta Italia, tentando una rappresentazione variegata e credibile della creatività italiana indagata regione per regione.
Nei Capoluoghi di Regione, con la collaborazione degli assessorati alla cultura e di direttori di musei, si tenterà l’inventario di pittori, scultori, fotografi, ceramisti, designer, video artisti, grafici, che saranno esposti nelle sedi più rappresentative e prestigiose del Paese. Ogni sede sarà Padiglione Italia, consentendo l’esposizione di circa mille artisti in corrispondenza con l’epopea dei Mille nel 150° dell’Unità d’Italia. L’indagine non sarà completa senza una rappresentanza delle venti Accademie di Belle Arti d’Italia, i cui direttori sono stati chiamati a proporre una scelta delle opere dei loro allievi. Mi affiancheranno critici e studiosi per esaminare la grande quantità di materiali che arriveranno alla mia attenzione. Dunque “et et”, lontani dall’“aut aut” cui i critici-curatori-infermieri ci hanno obbligati fino a oggi.

 

Curatori - Vittorio Sgarbi

Artisti : " L'arte non è cosa nostra"   Lista artisti
Padiglione Toscana - Centro Pecci

 

Web site: http://www.labiennale.org

 

 

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