MARTA DELL'ANGELO
Marta Dell'Angelo
©2013
(...)“...una sorta di raduno di figure e posture antieroiche dipinte, che, attraverso il bianco del fondo, si integrano nello spazio come se lo occupassero a livello strutturale, quasi delle sculture portanti. Allo stesso tempo penso al racconto di una creazione, ovvero qualcosa che è stato prodotto e ha cominciato ad essere, come scrive Mircea Eliade”. (...) un percorso sincronico, centinaia di appunti (disegni, stampe, oggetti, ritagli, fotografie, testi e parole) su supporti cartacei differenti, si srotolano nello spazio in un percorso atemporale.
Un’eco di memorie che vanno e ritornano risuonando tra di loro.
Mentre segni e disegni avvolgono le pareti, al centro dello spazio un altro “raduno” di donne, residenti o legate a Camogli, vestite in abiti scuri prenderà posto su sgabelli diversi, posizionati vicini, ma in modo sparso. Sedute in cerchio, con le schiene ricurve, un po’ accovacciate, con i capelli che cadranno per gravità nascondendo i loro volti, creeranno la visione di un”grumo” di schiene ricurve di donne di diverse età, dal quale emergerà un coro vocale che reciterà l’elenco di aggettivi sostantivati che compongono il testo di E arrivarono... Al termine, le donne si alzeranno mescolandosi tra il pubblico.
Una performance che, accadendo all’interno di una chiesa sconsacrata, ricorda altri momenti rituali (rosari, mantra, nenie), e fa nello stesso tempo da pendant ai quadri del secondo piano che interagiscono con lo spazio come figure scultoree di cariatidi o di dee laiche.
Francesca Pasini
|
|