> Simona Craceni
 
Museo in Second Life
 
 
  Un Museo come tempio laico ' The place of possibilities '  
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Museo Pecci
Aspects of Art and
Technoetics 2007 ::

 

Vorrei parlare della mia visione di "Museo" come " Il tempio laico ". Di come il Museo può rappresentare l'idea di sacro nella società civile, tra spazio tecnologico e speculazioni antropologiche.

Questa attualmente è la mia ricerca nell'ambito del Planetary Collegium - Una ricerca su Musei e Tecnologie multimediali che svolgo anche nell'ambito dei Beni Culturali.

Di recente ho creato una esemplificazione di Museo all'interno di uno spazio che si chiama Second Life.
E questo è stato fatto applicando il concetto di spazio abituale, partendo dall'assunto che il museo è un 'Tempio laico' - e come un tempio è il tempio della società civile.
Andando poi a ricercare quello che rende uno spazio sacro e lo caratterizza intrinsecamente rendendolo uno spazio abituale, sociale.
Un museo che comunque riprende i concetti della cibernazione e dunque un museo fortemente Tecnoetico, impiegando grazie a Second Life gli aspetti del simbolico, mediante il senso mediale e comunicativo del danaro.

La pratica sociale del museo è cambiata negli ultimi venti anni. Il museo è un uso sociale del passato.
Marinetti aveva intuito che il museo doveva esser distrutto per permettere la nascita di qualcosa di nuovo e di più potente.
Nel manifesto dei Futuristi il museo è visto come un cimitero, un territorio pubblico come un camposanto, dove gli artisti andavano per visitare le reliquie del passato.
Un museo fortemente criticato, visto in ogni caso come un'inutile ammirazione del passato - di un avvenire sbarrato -

Sono posizioni decise, la cui critica potrebbe essere ancora efficace.
In una concezione di Museo Tecnoetico, il museo diventa un tempio laico inteso come un luogo della società civile, un luogo sacro, un luogo abituale.
Sono andata a investigare questo momento, nella mia ricerca: - Che cosa delle pratiche rituali può andare a rinnovare la nosttra pratica sociale " del - nel e sul museo ".

Partendo da un' idea di Tecnoetica e di un Museo Tecnoetico, possiamo considerare l'arte come una mappa collettiva, ed il museo una mappa concettuale - o macchina cognitiva.

E quindi è assolutamente necessario andare a riportare il significato sociale del museo nella modernità, come nella post-modernità.
Per questo sono molto importanti gli esploratori del - Designer Center - in quanto proprio da loro sta arrivando una maggiore spinta, di rinnovamento al concetto di Museo, in quanto nei Designers Center è possibile toccare, è possibile giocare con quello che è nel museo. Piuttosto che il progressivo allontanamento che si va a creare nel museo d'arte, considerato come uno spazio rituale, tra i tanti spazi virtuali - uno spazio dedicato all'adorazione dell'opera d'arte, in una sorta di pellegrinaggio, come quando si va ad esempio, a visitare la Gioconda.

Ma andando a considerare quello che può essere ritenuto il tempio laico della post-modernità, vanno presi in considerazione altri 'momenti' di questi templi laici, come la discoteca, la palestra, il centro commerciale - ed i loro momenti, in una cerimonia che va a coinvolgere una dimensione sociale.

Il Museo e l'idea stessa di tempio laico della post-modernità si colloca all'interno di una concezione di fatto sociale, totale.
Ad essere tale è uno dei suoi significati più importanti, nel Museo - il recupero del Museo come un dispositivo sociale dedicato alla rivisitazione dell'immaginario.
E che quindi la gente sia in grado di trovarvi senso, anche dopo Marinetti.
Che dopo l'attacco a quel tipo di funzione, il museo sia stato in grado di trovare un altro legame, anche totalmente immaginario con certi meccanismi di formazione appunto, di immaginario sociale!

 
 
 

Vi sono di certo pratiche con cui il museo ha tentato di avvicinarsi alla post-modernità - ad esempio con la creazione di quelle mostre che io chiamo block-blaster ... come la mostra recente su Mantegna, realizzata allo scopo di richiamare il maggior numero di visitatori, anche non appartenenti al mondo delle arti - andando a creare questi pellegrinaggi ad uno spazio espositivo, fino a saturarlo di visitatori.

Un' altra pratica in cui il museo si è avvicinato alla Post-modernità è la nascita di spazi per il marchandais.
E' un fatto ormai consolidato che all'interno del museo - tra i più importanti, possiamo acquistare gadgets di ogni tipo.. in una dimensione commerciale che induce il visitatore a portarsi a casa un frammento di arte replicata.
L'ultima pratica in cui il museo sta cercando di cambiare il suo ruolo all'interno della società sono i caffè.
Molti musei ospitano tra i più raffinati ristoranti della città - a volte questi stessi sono parti importanti di sperimentazioni, di design e di architetture.

Parallelemante a tutto questo, sono andata a investigare l'idea di sacro. Dalla Rivoluzione Francese in poi il Museo comincia a diventare il luogo della modernità, luogo che non esiste come la quadreria del principe che colleziona opere, ma per l'arte che è laica, ed il primo esempio è il Louvre.

I luoghi sacri della mia investigazione, andando a cercare cosa propriamente del luogo ne fa un luogo sacro... che può essere la presenza di una taverna, di acqua, un altare... elementi questi che vanno inseriti all'interno del fatto che il luogo sacro deve essere definito da qualcuno - come tale!
Il luogo esiste e viene avvalorato dall'idea di sacro perché qualcosa è accaduto lì, è accaduto un rituale, un fatto sociale e, questo rituale andrà poi a riproporsi in tutti gli altri templi, in tutti gli altri luoghi che verranno definiti sacri, per la religione del caso, e che andranno a creare questa pratica sociale.
Quindi se per la definizione architettonica o paesaggistica del luogo sacro sono importanti la posizione del luogo, per orientamento ed olografia, la presenza di reliquie - e sopratutto come luogo sacro, luogo della presenza del sociale - a questo punto si dovrà considerare anche l'aspetto liturgico.
Ma chi ha deciso che il tempio è sacro questo è un fatto sociale.
Bisognerà allora riflettere sull' opposizione tra liturgia come proposizione sociale e luogo come emergenza - sebbene riflettere su questo possa sembrare fuorviante ai nostri fini.

In conclusione, sto effettuando una sperimentazione nell'ambito della mia ricerca, su quello che può essere il Museo, un museo della Cibernazione, e soprattutto con un background politico che si va a situare con quello che è il museo all'interno della società civile, una società laica, esattamente come il museo del Louvre a cominciare dalla Rivoluzione Francese.

Il Museo di oggi va a coprire molti più significati di prima ed è per questo che sono andata a creare la mia sperimentazione di un Museo, all'interno di - Secon Life - creando un museo in Second Life, con opere d'arte crate appositamente per Second Life, piuttosto che delle repliche di opere d'arte esistenti nel mondo, e cosidette reali.

Questo nuovo Museo si trova all'interno della Università Nettuno (in Italia è l'Università a distanza).
Al suo interno sono presenti alcuni elementi propri della conformazione geografica, di luogo sacro, con la presenza di acqua, la presenza di un ponte come passaggio abituale per arrivare ad uno spazio sacro.
Inoltre riprendo il tema della rivoluzione del Louvre con la costruzione della piramide, che significa attribuire già agli Egizi un significato di virtualità e potenzialità.
' Ciò che non è uno e non è molti. Ma può essere uno e molteplice ' - concetti che etimologicamente provengono dalla religione egizia.

Nel progetto del museo sono presenti tre livelli. Stiamo per partire, da dicembre 2007, con una esposizione di opere create appositamente da un artista del Planetary Collegium ed dal vincitore di molti contexts artistici di Second Life - Mosmax Hax - questo il suo nikname.

Inizialmente pensavo di includere in questo Museo opere di Net-Art, e sopratutto opere delle arti perfomative, in quanto Second Life permetterebbe facilmente di andare a creare quello che è un museo del contemporaneo. Ma analizzando internamente Second Life e ciò che vi si può realizzare, sono andata a decidere di creare un museo tanto reale quanto lo può essere un museo tradizionale.

In entrambi i casi troviamo che lo spazio del simbolico, del significante, è molto forte cosi come il contesto commerciale, l'uso del danaro.
Devo inoltre dire che per questo tipo di analisi ho preso in esame alcuni scritti di Boudrillard, "Simulacri ed imposture", sebbene poi il discrimine tra un um mondo tecnologico, Second Life, ed un mondo reale...

continua.

Site : Museum.i-sim

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