Kewin Shaw è un antropologo australiano che usa la fotografia
per parlare della vita che lo circonda.
Una esistenza avventurosa che lo porta dal lavoro, alla età di
17 anni in una fabbrica di armi e munizioni militari, alla laurea
in antropologia, fino ad essere coinvolto nel 1993 in un ente governativo
per l’amministrazione dell’Aboriginal Heritage Act
1972 of Western Australia e in seguito dal 1996 al 2002 unico amministratore.
Una attività a tutela della cultura indigena svolta fianco
a fianco agli indigeni dove essi diventano i suoi compagni Mates
appunto.
La maggior parte delle immagini in questa mostra sono ritratti
di indigeni e paesaggi del Kimberley e delle regioni di Murchison
dell'Australia occidentale.
Durante il suo lavoro decennale a contatto con gli indigeni e con
le terre più remote dell’Australia matura insieme
all’impegno politico di salvaguardia della cultura indigena
anche una coscienza ambientalista.
Kewin Shaw elabora un pensiero che lo porta a considerare l’arte
e la fotografia non solo strumento estetico per raccontare il mondo
ma un mezzo per denunciare la politica della distruzione culturale
e ambientale a opera del governo australiano e delle multinazionali.
Del suo lavoro l’autore dice:
“Sono immagini che celebrano la vita. Spero che ispirino
e motivino la gente a mettere l'ecologia sostenibile davanti al
desiderio di una ricchezza immediata ottenuto dall'ipoteca del
pianeta e invogli alla costruzione di un mondo pacifico dove la
gente sia predisposta ad amare ed essere creativa in tutte le cose
che santificano la vita.”