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I tre elementi
caratterizzanti il lavoro di Andrea Aquilanti sono il rapporto
con lo spazio, l’impiego di diversi medium espressivi – in
modo particolare la video proiezione e il disegno – e il
coinvolgimento dello spettatore.
La suggestione esercitata dal luogo in cui Aquilanti interviene determina di
volta in volta una nuova ricerca che fa sì che il suo lavoro evolva continuamente,
pur rimanendo riconoscibile grazie alle tre costanti sopra menzionate.
Nel caso della galleria pratese Aquilanti ha fatto dei due locali attigui
preposti alla degustazione del vino e alla convivialit à – l’Enoteca
Razmataz – il punto di partenza di un lavoro inedito. Piuttosto,
quindi, che evadere da questa specificità, l’artista ne
fa il cardine di un’opera ricca di spunti e riflessioni. Le due
videoproiezioni su tela al pian terreno della galleria - |
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da cui derivano i quattro lavori
al primo piano – rappresentano un vero e proprio omaggio alla
tradizione pittorica francese di fine Ottocento, a quei pittori che
della vita moderna hanno analizzato diversi aspetti tra cui la perdita
di individualità in un clima di forti cambiamenti sociali.
Se una videoproiezione reca
omaggio a L’Absinthe di Edgar Degas del 1876 come
alla serie dei Giocatori di carte di Paul Cézanne
del 1890-1892, l’altra trae ispirazione dal capolavoro di Édouard
Manet Bar aux Folies Bergère del 1881-1882. Da queste
fonti deriva il titolo della mostra. Nouvelle Athènes è infatti
il nome del café al numero 9 di Place Pigalle, ritrovo di
molti intellettuali ed artisti dell’epoca, nonché scenario
del quadro di Degas sopra citato come di lavori di Manet o di Federico
Zandomeneghi, sempre riguardanti i frequentatori del noto café parigino. |
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