artisti in mostra
Jacopo Benassi, Urs Lüthi, Joseph Beuys, Giuseppe Chiari,
Bruce Nauman, Hermann Nitsch, Gina Pane, Michelangelo Pistoletto,
Arnulf Rainer, Giuliano Sturli, Giovanna Torresin, Ampelio Zappalorto
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1. Il corpo come linguaggio, linguaggi del corpo. La scelta
del corpo come mezzo di espressione. Il corpo come matrice primaria,
primo strumento a portata di mano per conoscersi ed esprimersi,
per comunicare e per agire esteticamente; la grande varietà dei
suoi linguaggi.
2. Una sperimentazione continua, la sperimentazione
per eccellenza. Il "corpo artistico", mutante, contaminato,
teso verso un nuovo sentire: Happening, Wiener Aktionismus, Performance
Art, Arte comportamentale, Punk e Cyberpunk, Body Art ... corpo
postorganico e postumano, tra organico e inorganico.
3. Il corpo
(auto)esibizionisticamente, talvolta narcisisticamente, amato-odiato.
Una sacralità gestuale rituale e cerimoniale, codificata.
4. <<Alla base [...] c'è la necessità (ciò che
non può non essere) inappagata di un amore che si estende
illimitatamente nel tempo (la durata), il bisogno di essere amati
comunque, per quello che si è e per quello che si vorrebbe
essere, con diritti illimitati (di qui la delusione e il fallimento
inevitabili): quel che si chiama amore primario>>.
5. Un'idea
di arte che si affianca a quella di "opera d'arte totale":
opera come espressione della vita stessa... attraverso il corpo,
fa della vita il suo campo d'azione. Attraverso la vita, fa del
corpo il suo strumento d'azione.
6. Una ricerca non lontana da
quella Concettuale, quindi verso una prospettiva di liberazione
del linguaggio, inteso come forma dell'azione umana e viceversa.
Il linguaggio non è solo semplicemente strumento da utilizzare,
ma costituisce anche una forma di comportamento, agisce.
7. Una
processualità operativa sempre rigorosa e risoluta, programmata,
progettuale. 8. <<La "nozione di performativo",
nel suo potenziale, come consapevolezza intenzionale e costituente;
quindi una procedura convenzionale, cioè un atto pubblico
e non un'espressione privata della mente>>.
9. Un'arte
che si consegna necessariamente e inevitabilmente ad un pubblico,
richiesto per sancire l'evento. Verso un effetto catartico, alla
cui base stanno le conoscenze psicoanalitiche. 10. Un'arte crudele
e radicale, talvolta sconcertante, estrema, che ha scardinato
i canoni estetici classici. E così, il concetto inquietante
di distruzione volontaria della propria integrità fisica,
nell'immagine ma soprattutto nel corpo, col rischio inevitabile
di provocare danni fisici temporanei se non definitivi, attraverso
il dolore va verso la morte, quindi verso il "desiderio
di vincere la morte".
11. Corpo "specchio di un universo
corruttibile, verminoso, putrescente, centro ossessivo di un
immaginario tutto rivolto alla speranza della vita ultraterrena".
Sangue come celebrazione delle "brame di autopunizione" e
delle "ansie di salvazione". 12. Il corpo come vero
territorio del confronto e dello scambio, come luogo di ricerca
della propria identità, verso la conoscenza e la comprensione.
Metafora dell'attuale "miseria sensitiva ed affettiva".
Mario Commone
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