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Marcello Diotallevi ..::
bellmer
 

"OMAGGIO A HANS BELLMER"
una mostra di MARCELLO DIOTALLEVI
a cura di Paolo Pratali

 

La rassegna come sottolinea lo stesso autore nella sottostante nota, nasce a seguito di una casuale performance vissuta a Parigi nel lontano 1973:

“…Ho scoperto Bellmer a Parigi nel 1973, acquistando una sua piccola monografia in francese all’Artcurial, una formidabile libreria e galleria d’arte ubicata in quegli anni in Avenue Matignon ai Champs Elysées. Da allora l’ammirazione per questo artista, sia per l’opera che per la vita tormentata, non è mai venuta meno. Bellmer è un disegnatore prodigioso, anche se il suo incipit lo vede scultore: nel 1933, a Berlino, costruì “La poupée” (“Die Puppe”), una scultura surreale in legno policromo a grandezza naturale, raffigurante appunto una bambola.
Quest’opera non era altro che un gioco per adulti – adulteri? –, uno strumento di liberazione dai complessi e, nello stesso tempo, di protesta contro l’avanzare del nazismo.
Attraverso tutta la sua opera, egli è stato l’interprete per eccellenza dei sogni erotici dell’intera umanità. In pratica con il suo lavoro non fa che visualizzare le teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud. Quando i surrealisti parigini, città in cui si era da qualche tempo trasferito, si accorsero di lui, lo accolsero con piacere nel loro gruppo.
Da sempre considero Bellmer il maestro indiscusso dell’erotismo surreale e, come discente – tenendomi beninteso a debita suddistanza –, sento di avere in comune con lui, almeno in queste mie “Lettere da Citera”, una apprezzabile valenza erotica, dal momento che le opere di questo ciclo tendono in maniera evidente a una deriva erotico-concettuale, lontana forse ma non del tutto estranea alla deriva erotico-surreale del maestro franco-tedesco".

 
 
 

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