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artext # 11
 

56° Biennale Arte di Venezia

Al posto di un unico tema onnicomprensivo che racchiuda e incapsuli diverse forme e pratiche in un campo visivo unificato, All the World’s Futures è permeato da uno strato di Filtri sovrapposti. Questi Filtri sono una costellazione di parametri che circoscrivono le molteplici idee che verranno trattate per immaginare e realizzare una diversità di pratiche. La 56. Esposizione della Biennale di Venezia del 2015 utilizzerà come Filtro la traiettoria storica che la Biennale stessa ha percorso durante i suoi 120 anni di vita, un Filtro attraverso il quale riflettere sull’attuale “stato delle cose” e sull’ “apparenza delle cose”. All the World’s Futures trarrà ancora una volta spunto dall’attuale “stato delle cose” per sviluppare il suo progetto denso, frenetico ed esplorativo che verrà collocato in un ambito dialettico di riferimenti e discipline artistiche.

La domanda principale posta dall’esposizione è la seguente: in che modo artisti, filosofi, scrittori, compositori, coreografi, cantanti e musicisti, attraverso immagini, oggetti, parole, movimenti, azioni, testi e suoni, possono raccogliere dei pubblici nell’atto di ascoltare, reagire, farsi coinvolgere e parlare, allo scopo di dare un senso agli sconvolgimenti di quest’epoca? Quali materiali simbolici o estetici, quali atti politici o sociali verranno prodotti in questo spazio dialettico di riferimenti per dare forma a un’esposizione che rifiuta di essere confinata nei limiti dei convenzionali modelli espositivi? In All the World’s Futures lo stesso curatore insieme agli artisti, agli attivisti, al pubblico e ai partecipanti di ogni genere saranno i protagonisti centrali nell’aperta orchestrazione di questo progetto.

 
   
 
     
 
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