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ECHOES
Cristina Kristal Rizzo

 
ECHOESCristina Kristal Rizzo ECHOES, 2021, self screen shot, courtesy CKR


ECHOES

Nasce in perfetta solitudine a Dicembre 2020 sul palco del Teatro Florida a Firenze, cercavo altro, in verità cercavo ancora una volta un corpo, una voce, un mormorio, un borbottio fuori dal confinamento, in uno sconfinamento di pensiero, nel silenzio.
Questo é un lavoro nato senza economia. La mancanza di οἶκος, ne ha stabilito la radice e la perforazione conturbante dell’indice normalizzato dello spazio/tempo. Ci sarebbe da dire che qualsiasi apparizione di una forma accade sempre senza progetto, senza logistica, apparizione nel senso proprio di una sostanza o materia che prima non esisteva; potrei dire che è un buco o zona privata in cui qualcosa si espone, si conduce. Qualche giorno fa ho annotato questo: Finding involuntary state of the body, I’m more interested in an instinct or an emotion (…) e questo: I’m very dark sweet (… ) , rispettivamente di BlackHaine e Lou Reed. Il tempo è un’attività che produce la possibilità di una forma, è il movimento del nostro rapporto più proprio con il mondo e verrebbe da dire che nel mondo di oggi io sto cercando tattiche di camouflage, una specie di ‘ scarsa visibilità ‘, visto che la luce é stata catturata dal capitalismo - Go express yourself - TikTok/Screentobody Screentobody - Free domain - Private neo liberalism - Regime of the arts - How visibility is produced? - Capture of care by capitalism - Artificial divisions - The extreme self - You deserve it all - It is easier to imagine the end of the world than. Quindi il loop é forse l’unica direzione possibile.
Pratica/ The Distraction Dance : E’ possibile attivare la pratica sia singolarmente che insieme ad altri corpi nella propria casa, in uno studio di danza o in un qualsiasi spazio anche all’aperto. Fare dei gesti, come rassettare la casa o riordinare una libreria o piegare un indumento ma anche articolare una danza X in forma o camminare in una strada cittadina o in un campo, distraendosi dall’azione o dal gesto. Lasciare circolare l’energia mentale in un altro luogo, osservare senza soluzione di continuità tutto ciò che é intorno e molto vicino e tutto ciò che é molto lontano, ripetere. Ripetere, ripetere.
In quei giorni stavo guardando questo: Maya Deren Meditation on violence (1948 ), A study in Choreography for camera ( 1945 ) e questo: Maray La Machine animale, EisensteinThe skeleton dance ( 1929 ).


ECHOES | 120’
Concept, Coreografia, costumi e sound Cristina Kristal Rizzo
Danza Annamaria Ajmone, Marta Bellu, Jari Boldrini, Sara Sguotti, Cristina Kristal Rizzo
Musica Frank Ocean
Creative Producer Silvia Albanese
Produzione Tir Danza
Co-produzione Festival Danza Estate
con il supporto di PARC Performing Arts Research Centre, h(abita)t - Rete di Spazi per la Danza / QB Quanto Basta
Il lavoro coinvolge cinque corpi danzanti che disegnano e compongono senza soluzione di continuità una coreografia costruita su ripetizioni e differenze, momenti di solitudine così come partiture corali dai temi corporei semplici e lineari, musicalmente sostenute da loop e lunghissimi rallenti generati dal sound pop melodico della star R&B Frank Ocean. La composizione dell’immagine prevede una dimensione in live streaming generata dal vivo dai danzatori stessi, un punto di vista interno che avvicina i corpi e il dettaglio tattile all’occhio e alla pelle, rivelando la potenziale capacità del digitale di depositare particelle affettive. Chiunque può vedere questa parte virtuale di immagini in movimento attraverso il proprio telefono in streaming durante la performance dal vivo, in un altro luogo o in un secondo momento.
Le immagini sono un modo di sentire il mondo. Mi è tornato in mente un film di Gus Van Sant del 2003 che cambiò la mia possibilità percettiva di guardare le immagini in movimento, per l’intera durata del film le immagini mi guardavano, non ero io che guardavo loro. Elephant.

ECHOESCristina Kristal Rizzo ECHOES, 2021, self screen shot, courtesy CKR


Intermission 1 dj Rupture - When our subjective voices become indistinguishable form their technical edits we cannot speak freely, and loops not progress , maybe the only available direction.

Scrittura automatica/Multi scrittura privata di tutti i performer ( prove Echoes aprile 2021, in scena nessuno sa cosa verrà effettivamente letto)
*1 E’ un piano mobile su cui è possibile scivolare, nel senso di perdere la profondità, considerando questa una risorsa per staccarsi dal corpo. Cercare le punte di un triangolo, usare la geometria, anzi no, un’architettura senza scopo.
*2 Immateriale non vuol dire senza materia ma senza l’immagine della forma. Le forme non possono essere mai astratte, seguono sempre una narrazione interna.
*3 E’ una pausa. Vuol dire che si sta facendo una pausa. Fermiamo il diritto alla libertà di movimento.
*4 Lo si chiama spazio virtuale, nel senso di non reale o non esistente.
*5 Iper mutata, resistere ad elementi sconosciuti, radioattiva. Partenza lato six.
Cammino in avanti davanti dx. Ginocchio sx davanti. Dietro il bicchiere. Poi giro vestita dx.

*6 Il piacere è il modo in cui la natura ti sta dicendo che stai facendo bene.
*7 Appari nella differenza con gli altri.
*8 Dangerous and delicate space.
*9 Svuoto il pensiero mi prende una risata, sorrido nel sentire lo spazio che trova forma nel vacuo\sgombro della testa. Annullare il fuori e ampliarne la visione.
Vedere chi vede, vedere chi è visto e non vedere affatto \ TRE
.
*10 Il corpo agisce nello spazio, nel luogo che lo accoglie, muta si rigenera, fa accadere. La possibilità di essere presente per me stesso e allo stesso tempo per altre cose o altre dimensioni. Dimensioni, direzioni, decifrare, relazione con il presente e l’assente. Nella condivisione coabitano diverse percezioni.
*11 E’ un discorso lungo, che ha bisogno di tempo. Il fare dell’immagine.
*12 Scorre lento tra le mani.
*13 La dimensione é un punto sottile in movimento, una specie di serpentino di luce.
*14 Una parola sorda, detta così, ha trovato luogo, é caduta.
*15 L’ho appoggiata.

ECHOESCristina Kristal Rizzo ECHOES, 2021, (prove al PARC/Performing Arts Research Center Firenze) credits: Silvia Baldo


Intermission 2 Stefano Tomassini - Così come per la voce: ognuno dei performer contribuisce liberamente con la lettura di un testo, ma quando questa avviene in prossimità dello smartphone che riprende, l’audio è raggiungibile soltanto grazie alla diretta streaming, mentre in scena sempre sovrasta il sottile R&B di Frank Ocean. Tanta complessità deve essere gestita dallo spettatore: quei dispositivi e quelle modalità della comunicazione contemporanea, che appiattiscono le percezioni in una finzione dell’immediato, si aprono in questa doppia diretta a una esperienza materiale della distanza, dell’eco. Non più come ripetizione, ma come una rottura del tempo lineare capace di aprire squarci per ospitare ciò che può ritornare (come la ripresa di un early piece di Trisha Brown).

La danza in ECHOES è composta con una partitura molto precisa, esattamente così:
1° solo con lettura in camera ( Anna, circa 18 minuti )
Cerchio (tutti, lungo )
2° solo ( Jari, circa 15 minuti ) + prima lettura di Cristina con microfono
Triangolo ( Jari, Marta, Sara, 15 minuti ) - Eventuale scambio del pubblico, incontro di chi
esce con Anna fuori
Nodi (Marta+Cristina+Sara, 12 minuti )
3°solo con lettura in camera ( Sara, circa 16 minuti ) + seconda lettura di Cristina con microfono
Cerchio ( tutti, più lungo ) - Apparizione di Spanish Dance di Trisha Brown
Triangolo ( Anna, Sara, Marta, 10 minuti )
4°solo con lettura in camera ( Marta, circa 17 minuti ) + terza lettura di Cristina con microfono
Morte del Bradipo + video ( Jari e Cristina, almeno 15 minuti )
Uscita Cristina
Uscita Jari

Le letture che faccio in scena sono estemporanee, ogni volta scelgo da una serie di libri che ho con me cosa leggere, come e quanto. E’ un ritmo, un respiro che diventa aria, una libera forma di finzione. Fa collassare il tempo e lo spazio, espandere le idee ed estendere il lavoro a spirale.

ECHOESCristina Kristal Rizzo ECHOES, 2021, self screen shot, courtesy CKR


Intermission 3 Lamin Fofana - We are listeners or performers - don’t know it already as a piece to be performed. We listen to it as it happens. Listening takes out of the control of authorship or ownership, it involves an openness to contingency.

Brancusi sculpting Beyonce, potrebbe essere il titolo del mio prossimo lavoro.

Letture: ultima pagina di AUTUMN di Ali Smith - A minute ago it was June. Now the weather is September. The crops are high, about to be cut, bright, golden. November ? unimaginable. Just a month away. The days are still warm, the air in the shadows sharper. The night are sooner, chillier, the light a little less each time. Dark at half past seven. Dark at quarter past seven, dark at seven. The greens of the trees have been duller since August, since July really. But the flowers are still coming. The hedgerows are still humming. The shed is already full of apples and the tree’s still covered in them. The birds are on the power lines. The swifts left week ago. They’re hundreds of miles from here by now, somewhere over the ocean. E pagina 259 - November again. It’s more winter than autumn. That’s not mist. It’s fog. The sycamore seeds hit the glass in the wind like - no, not like anything else, like sycamore seeds hitting windows glass.The trees are revealing their structures. There is the catch of fire in the air. All the souls are out marauding. But there are roses, there are still roses. In the damp and the cold, on a bush that looks done, there’s a wide-open rose,
still. Look at the color of it.

Pagina 321 da WINTER di Ali Smith: July: It is a balmy day at the start of the month. An American President is making a speech in Washington at a rally to celebrate war veterans. The rally is called the Celebration Freedom Rally. And by the way, under the Trump administration, he says, you’ll be saying Merry Christmas again when you go shopping, believe me. Merry Christmas. They’ve been downplaying that little beautiful phrase, you’re going to be saying Merry Christmas again, folks. In the middle of summer it’s winter. White Christmas. God help us, every one. Art in nature.

E poi: VOCI DI ASTRONAUTI da pagina 148 di The Passenger/per esploratori dell’universo/ Spazio. E a volte tracce da RUMORE BIANCO di Don DeLillo. Prossimamente anche tracce da THE WHITE ALBUM di Joan Didion e LOS ANGELES di A.M.Holmes.

ECHOESCristina Kristal Rizzo ECHOES, 2021, self screen shot, courtesy CKR


Intermission 4 Laurie Anderson - A fade out, music is always existing, a river of sound, music goes on after the fade out, it just keeps going on and on and on and on.

La musica c’è sempre stata, intendo dire che la scelta musicale è univoca e affettiva, é un gioco di specchi tra il cervello e il cuore.
ECHOES play list da Frank Ocean:
Endless 2016 ( Stream Snippets ), White Ferrari ( Intro slowed+reverb 1 hour loop ), Endless 2016 ( Stream Snippets ), Nights ( Part 2, Instrumental 10 minutes looped version ), Endless 2016 ( Stream Snippets ),White Ferrari ( Intro slowed+reverb 1 hour loop ), Nights ( Part 2, Instrumental 10 minutes looped version ), Endless 2016 ( Stream Snippets ), Seigfried ( Intro 1 hour loop ).
Una plasticità positiva tra il dare e ricevere forma !

La collettività ha la consistenza di una persistenza, di un permanere, è l’esistenza di un luogo che esiste nella ricorrenza di un tempo inclusivo ma aperto al contatto, è un modo di inventare continuamente la potenza di organizzare un mondo intorno a se, è una forma che esplode tout en donnant la forme. “ La prima cosa che costituisce l’essenza della mente non è altro che l’idea del corpo esistente in atto “ ( B.Spinoza, Etica dimostrata secondo l’ordine geometrico, cit, libro III, proposizione III, dimostrazione, p.1327 ).

ECHOESCristina Kristal Rizzo ECHOES, 2021, self screen shot, courtesy CKR
Link facebook


Intermission 5 Laura Pante - del linguaggio in ritardo: un (jet)-lag dell’immagine della diretta facebook sul piano dell’esperienza “live”. Figure e sfondi dichiarano l'onnipresenza dello schermo 2D come possibilità di uno sfondamento circolare nel tempo-spazio dei fuseau. Guardando qualcosa ci ri-guarda. C'entra sempre la memoria, ma quale?
Pensavo alle parole del cristallo, quando una goccia cade esattamente sullo stesso punto, per un tempo lungo. Più tardi formerà un’incrostazione, e poi forse... Intanto le voci dei danzatori, una ad una, condensano quasi incomprensibili, sovrapponendosi alla sensazione dell’ambiente. Come per le immagini, questa volta un primo piano dei pensieri.
Un lavoro di superfici che si strofinano le une sulle altre. La coreografia non misura paragonando il corpo a corpo, ma fa deflagrare l’ambiente fuori e dentro - fuor di metafora. Dopo il cerchio, spostare l'inquadratura. Riguardare nell’inquadratura Jari mentre sorride - distrattamente - Lo stato d’animo è in ritardo? Coreografia come Habitat seguendo una logica del contatto. Tre figure di grazia che ricalcano senza mappare il circostante - deriva dell’occhio e della mente che torna fuori ritmo sugli schermi, trans-specchianti. NOT EVEN YOU - nell’altra stanza
.

Testo e-mails promozione per Milano E poi ad un certo punto si é aggiunto NOT EVEN YOU un video che raccoglie il mio archivio personale di immagini, per lo più screenshot raccolti da giugno a settembre 2021. Quello che ti ho mandato è il Volume 1 ed è stato fatto appositamente per essere messo accanto ad ECHOES ai primi di settembre: in un' area attigua alla performance lo si poteva vedere andare in loop su di un monitor, uscendo dalla performance live lo incontravi e potevi fermarti a guardarlo con il tuo tempo. Di fatto è un continuum o anche un'estensione della parte dal vivo, ciò che m'interessa è credo connettere la danza al reale che ci circonda, far riverberare le immagini e i dispositivi che usiamo in un altro modo.
Mi piacerebbe continuare e fare il Volume 2 e sperimentare anche sul formato, sulla visione, potrebbe anche essere in scena su di un monitor a carrello ( era un'ipotesi che avevo già preso in considerazione ma poi mi è sembrato più ampio dargli un altro spazio ) !

Vorrei ringraziare le seguenti persone per aver condiviso con me per questo testo e non solo, la loro conoscenza e le loro impressioni : Annamaria Ajmone, Silvia Albanese, Marta Bellu, Jari Boldrini, Laura Pante, Sara Sguotti, Stefano Tomassini, Fabio Acca, Lucia Amara, Laurie Anderson, Silvia Baldo, Blackhaine, Silvia Bottiroli, Jean Michel Bruyére, Silvia Calderoni, Ilenia Caleo, Francesca Corona, Anna Cremonini, Fernande Deligny, Don DeLillo, Joan Didion, Pier Sandra Di Matteo, LaDiscoteca, Michele Di Stefano, Dj Rupture, Silvia Fanti, Lamin Fofana, Paolo Gabriotti, Daniele Gasparinetti, Giuseppe Vincent Giampino, A.M. Homes, Kinkaleri, Andre Lepecki, Marie Losier, Catherine Malabou, Enrico Malatesta, Fiorenza Menni, Roberta Mosca, Motus, Hans Ulrich Obrist, Frank Ocean, Edoardo Olmi, Kenji Hortensia Pasley, Alessandro Pontremoli, Lou Reed, Annalisa Sacchi, Glauco Salvo, Ali Smith, Marten Spanberg, Baruch Spinoza, Sup de Sub, Andrea Zardi, Xing.

ECHOESCristina Kristal Rizzo ECHOES, 2021, self screen shot, courtesy CKR


 


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