LIEUX INFINIS -
Construire des Bâtiments ou des lieux?
Encore Heureux - Nicola Delon, Julien Choppin et Sébastien Eymard.
Il concetto di Luoghi Infiniti, sviluppato dal team di Encore Heureux guidata dagli architetti Nicola Delon, Julien Choppin, e Sébastien Eymard, presenta i luoghi prodotti dai nuovi processi inventivi che generano processi architettonici di valore.
Questo progetto espositivo, che considera il territorio nel suo complesso, mette in evidenza le iniziative della società civile e le comunità che incarnano un certo spirito libero di sperimentazione sulla falsariga di “permission to do” e delle conseguenti possibilità offerte dall'architettura. Questi progetti sono espressioni di libertà e generosità programmatica, e sono all'altezza del tema di Freespace, adottato dai due curatori generali della 16. Mostra Internazionale di Architettura.
LIEUX INFINIS Padiglione della Francia - La Biennale di Venezia 2018.
I luoghi infiniti sono luoghi pionieri che esplorano e sperimentano dei processi collettivi per abitare il mondo e costruire delle comunanze. Luoghi aperti, possibili, non-finiti, che instaurano degli spazi di libertà in cui si cercano delle alternative.
Luoghi difficili da definire perché il loro carattere principale è l'apertura sull’imprevisto per costruire senza fine il possibile che verrà. Confrontati con le sfide immense della nostra epoca in cui le transizioni ecologiche faticano di fronte alla dominazione dell'economia mercantile, al ripiegarsi identitario o all’autoritarismo, è urgente sperare.
E ispirarsi a esperienze a volte effimere ma concrete e solidali.
Presentiamo qui una scelta soggettiva di dieci luoghi generati da incontri. Non sono dei modelli ma dei segnali deboli che aprono delle prospettive proteiformi e sovversive. Esistono grazie alla loro volontà di sperimentare, quasi sempre a partire da un edificio fuori uso, da un sito abbandonato. L'architettura vi si esprime nell'incontro tra qualità spaziali preesistenti e un processo organico di trasformazione che ha senso solamente se risponde ai bisogni di tutti e ai desideri di coloro che si impegnano con coraggio e determinazione.
In questo accompagnamento spaziale e temporale, l'architetto generalista si rivela una guida necessaria, al limite della missione che gli è tradizionalmente attribuita: non si limita a costruire degli edifici ma cerca in ugual misura di fare dei luoghi.
Degli infiniti possibili, qui ed ora.
La scelta di questi dieci luoghi è sorta dagli incontri decisivi che abbiamo fatto nelle nostre vite di architetti. Avendo a volte contribuito alla loro esistenza, siamo sensibili a ciò che sono. Di varia natura, estesi su più ettari o circoscritti in qualche centinaia di metri quadri, alcuni esistono da decenni, altri sono in divenire.
Ognuna di queste storie comincia da un incontro tra degli individui e un luogo in cui viene riconosciuto un potenziale. Quando l'attività è scomparsa e non resta più che l'edificio vuoto, questo diventa disponibile per l'immaginazione. Un peso a volte, per certi proprietari che, malgrado loro, perpetuano l'abbandono poiché non trovano le necessarie ambizioni che questi spazi suscitano.
Ma anche un'opportunità, per certi artisti o visionari che osano dare inizio a delle avventure. I procedimenti solo vari: l'occupazione può risvegliare, l'auto-costruzione può facilitare e la permanenza architetturale può prefigurare. Tutti lavorano e credono nella mescolanza dei generi, delle attività e dei fruitori.
LIEUX INFINIS Padiglione della Francia - La Biennale di Venezia 2018.
LE 6B (SAINT-DENIS)
Negli ex uffici Brutalisti di un grande gruppo industriale, un'isola di lavoro associativo salvato dalla demolizione.
Quaranta artisti, architetti, musicisti, grafici o artigiani che hanno sistemato questo luogo per occupazione temporanea riesce a creare una dinamica culturale ed economica, scardinando i termini dello sviluppo tradizionale.
Indirizzo : 6-10 quai de Seine, 93200 Saint-Denis
Struttura : Associatione
Superfice : 7 000 m² (bâtiments) 8 300 m² (parcelle)
Difficile immaginare un luogo meno adatto alla creatività di questa architettura brutalista in cemento pre-fabbricato, inizialmente costruita per gli uffici di un gruppo industriale a Saint-Denis, nella periferia parigina.
Ma la rigidezza dell'edificio, con le sue facciate tramate e i suoi numerosi piani distribuiti attraverso un corridoio centrale, fu presto oltrepassata, di fronte alla quantità di spazi disponibili e all'eventualità di affitti abbordabili. Ciascuno dei membri del collettivo raggruppato per l'occasione dell'architetto Julien Beller condivideva la stessa preoccupazione, trovare uno spazio in cui potersi sottrarre in modo specifico alla pressione fondiaria che scoraggia tante imprese artistiche o sociali.
La speranza risiedeva nella gran quantità di tempo di cui avrebbe necessitato la vasta operazione immobiliare che prometteva di edificare diverse decine di migliaia di metri quadri di uffici e appartamenti. L'arte della negoziazione ha fatto il resto. Dalla firma della convenzione di occupazione temporanea, una quarantina fra artisti, architetti, musicisti, grafici, artigiani, operatori sociali si insediano nell'edificio. Adattandosi a un comfort rudimentale, i residenti sempre più numerosi hanno essi stessi sistemato la mano gli spazi comuni di cui quest’arnia necessitava: sale d’esposizione, di proiezione, di ristorazione, di danza.
Lontano dai cliché tenaci francobollati a questi territori, la fierezza di questa vitalità culturale è cresciuta inventandosi feste collettive, aprendo le porte degli Atelier al pubblico e riuscendo persino ad organizzare ogni estate un suo proprio festival, La Fabbrica dei Sogni.
Se di successo si tratta, ciò risiede nell'idea che un tale luogo sia qui diventato ormai più che utile, e la sua perpetuazione indispensabile, non foss'altro che per i numerosi scambi economici generati dall’accumulo di micro-imprese associate in un'energia comune.
Curators: Encore Heureux - Nicola Delon, Julien Choppin et Sébastien Eymard.
Exhibitors : Nicolas Chambon and Encore Heureux for the Hôtel Pasteur in Rennes: the Atelier Novembre for the CentQuatre-Paris in Paris; PEROU (Pôle d’exploration des ressources urbaines) and NAC (Notre Atelier commun) for the Tri Postal in Avignon; Julien Beller for the 6B in Saint-Denis; Jean-Marc Jourdain and Nicolas Bachet for the Convention in Auch; ARM Architecture - Poitevin Reynaud, Construire, Matthieu Place, Encore Heureux, Jean-Luc Brisson, David Onatzki, Duchier+Pietra Architectes, Olivier Moreux, Caractère Spécial and BkClub for the Friche la Belle de Mai in Marseille; Encore Heureux for the Ateliers Médicis in Clichy sous-bois-Montfermeil; Construire and Encore Heureux for the Grande Halle in Colombelles.