The Japan Foundation organizza il Padiglione Giappone alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
Alla Biennale Arte 2019, in programma da sabato 11 maggio a domenica 24 novembre, il Padiglione Giappone presenta la mostra Cosmo - Eggs curata da Hiroyuki Hattori e composta dai lavori di quattro autori attivi in ambiti differenti: un artista, un compositore, un antropologo e un architetto.
Sullo sfondo dell’interesse di artisti e curatore nel come e dove sia plausibile l’esistenza dell’uomo, la mostra esplora varie forme di convivenze e differenze, prendendo spunto dagli tsunamiishi, le pietre dello tsunami, che esistono in diverse regioni del mondo. Attraverso video, documenti, musica e disposizione spaziale, si indaga il tema attraverso l’affastellamento di esistenze e azioni umane con l’ambiente spaziotemporale della terra.
From Tsunami Boulder, Motoyuki Shitamichi, 2015.
Indagine sull’ecologia della coesistenza attraverso la convergenza di echi sovrapposti e collaborazioni discordanti
Il progetto prevede l’azione congiunta di artista, compositore, antropologo e architetto allo scopo di creare una piattaforma per riflettere sull’ecologia condivisa da umani e non, e sul dove e come si può vivere il mondo. L’arcipelago giapponese, spesso teatro di calamità naturali, ha subito una distorsione di progresso, evidente nel grave danneggiamento della centrale nucleare a causa del Grande Terremoto del Giappone Orientale del 2011. Mentre il capitalismo continua a permeare il mondo intero, il dibattito sull’avvento dell’Antropocene, la nuova era geologica generata dalla crescita esplosiva dell’attività umana, acquista toni sempre più vivaci. In tempi in cui noi umani abbiamo ampliato gli spazi della vita urbana nei limiti dello spazio terrestre, come dobbiamo considerare il significativo impatto delle nostre azioni sull’ambiente?
La mostra prende le mosse dagli tsunamiishi (lett. roccia dello tsunami) che l’artista Motoyuki Shitamichi ha incontrato e fotografato per anni nelle isole Miyako e Yaeyama a Okinawa. Spazzate a riva dal fondo dell’oceano, le rocce ospitano oggi nuove forme vegetali e colonie di uccelli migratori.
Taro Yasuno presenta una composizione evocativa del canto degli uccelli attraverso la Zombie Music, alias suoni automatizzati prodotti meccanicamente da una serie di flauti dolci. I gonfiabili che dal pilotis salgono alla sala espositiva del padiglione Giappone fungono da polmoni che forniscono aria agli strumenti.
Il titolo, Cosmo-Eggs, uovo cosmico, si ispira ai vari miti cosmogonici del mondo inerenti alla nascita di umano e non umano dall’uovo primordiale. Toshiaki Ishikura, antropologo esperto in mitologia comparata fa riferimento al folklore locale, miti e credenze relativi allo tsunami in varie regioni asiatiche, come le isole Ryukyu o Taiwan, per sviluppare una nuova allegoria mitopoietica che riconsideri la relazione uomo-natura.
Il Padiglione Giappone disegnato da Takamasa Yoshizaka si compone di un pianterreno a pianta quadrata e un lucernaio al centro del tetto, un’apertura nel pavimento e quattro colonne distribuite a spirale attorno al perimetro, evocative del “Museo a crescita illimitata” di Le Corbusier. L’architetto Fuminori Nousaku combina la particolarità architettonica del padiglione con la selezione eterogenea dei lavori allo scopo di offrire un’esperienza spaziale integrata.
Le immagini delle rocce, in ciclo distinto e continuo, mentre la musica Zombie autogenerata cambia costantemente ritmo e timbro causano intrecci differenti di coesistenza che pervadono spazi molteplici. A tratti video, musica, testo e spazio costituiscono un unicum armonioso; di contro, si avvertono momenti di dissonanza in cui gli elementi confliggono e si ergono l’uno a contrastare l’altro. La collaborazione che scaturisce un luogo di generazione continua e muta a seconda della giustapposizione di eterogeneità individuali e professionali, fa da tramite al nostro dibattito sull’ecologia della simbiosi e della coesistenza.
Hiroyuki Hattori
The list and detailed information of Tsunami Boulder drawn by Motoyuki Shitamichi
Padiglione Giappone alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia