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Pavilion of Greece
Mr. Stigl

 
Zafos XagorarisrZafos Xagoraris, The Concession, 2018–19, drawing



Mr. Stigl, che dà il suo nome alla mostra del Padiglione Grecia, è un paradosso storico, un costruttivo fraintendimento, un eroe di fantasia di una storia sconosciuta, la cui poetica ci conduce ai margini non solo della storia ufficiale ma anche della realtà stessa. Lo potremmo considerare un ironico narratore che ci avvicina a uno spazio d’incertezza, di parafrasi sonore e di idee e identità prive di senso.

Cos’è che la storia riformula e nasconde, in maniera più o meno conscia? Negli spazi creati da Panos Charalambous, Eva Stefani e Zafos Xagoraris avviene una trasposizione dalle grandi narrazioni storiche alle storie personali. Elementi sconosciuti (o meno conosciuti) della storia emergono, sovvertendo in maniera giocosa la natura incontestabile della testimonianza ufficiale. Queste narrazioni frammentarie non cercano di recuperare il passato ma piuttosto di generare racconti polifonici attivando il presente.

Le voci presentateci da Panos Charalambous arrivano da una ricca collezione di suoni che l’artista ha raccolto fin dagli anni ’70. Noto per sapere unire installazione e performance sonora, Charalambous mette in primo piano coloro che sono stati dimenticati o messi a tacere, ricostituendo la loro oralità attraverso particolari esecuzioni. Due di queste voci costituiscono il punto di partenza per la sua installazione, composta di bicchieri di vetro da coppettazione, A Wild Eagle Was Standing Proud (Un’aquila selvatica stava fiera), sulla quale prende vita un’estatica danza “ultrasonica” – un vorticoso “deep listening”. I visitatori sono invitati a camminare su questo palco trasparente e a lasciare dietro di sé un’eco, una traccia.

Panos CharalambousPanos Charalambous, An Eagle Was Standing, 2019, Photo by Ugo Carmeni


Eva Stefani si muove tra il cinema di osservazione e il film sperimentale. In Anaglyphs (Anaglifi) l’artista racconta storie umane che a prima vista sembrano marginali, di poco conto, e che tuttavia si dipanano in episodi significativi, sospesi fra paradosso e realismo. Piccole cerimonie di vita privata. “Un numero infinitamente grande di azioni infinitamente piccole”, per dirla con la definizione che Tolstoj dà della storia. In questo nuovo lavoro Stefani cita racconti filmici, da lei precedentemente creati, insieme a rielaborazioni sovversive di materiale d’archivio e, come nelle pagine di un diario, rivela l’intimità della condizione umana per gettare luce sulla storia attraverso un racconto non ufficiale del passato.

Padiglione GreciaEva Stefani Anaglyphs, 2019. Installazione: Only Men, 2019. Mouth, 2019. Window, 2019.


Il lavoro di Zafos Xagoraris fa spesso riferimento a dettagli storici, o fatti che sono passati inosservati, in collegamento con uno specifico contesto istituzionale. Xagoraris prende come punto di partenza un’immagine o un suono per ricavarne un episodio o una storia che ha rilievo nel presente; un processo che fa emergere piccoli cambiamenti nella percezione delle istituzioni e delle loro storie. La sua installazione The Concession (La concessione) ci trasporta nel 1948, connettendo il passato della Grecia (e in particolare gli anni della Guerra civile e dei campi di concentramento) con il movimento modernista e la figura di Peggy Guggenheim. In quell’anno il Padiglione Grecia fu offerto alla collezionista americana per esporre la sua importante collezione di arte contemporanea per la prima volta su suolo europeo, cambiando, di fatto, la storia della Biennale stessa.

Padiglione GreciaZafos-Xagoraris, The Concession, 2018–19.


Informazioni sui partecipanti:
Panos Charalambous ha partecipato a diverse mostre in Grecia e in ambito internazionale, fra cui, documenta 14, Atene e Kassel (2017); White House Biennial, Varna (2016); eidos, Besançon (2014); Break-Through, Madrid (2004); Copenhagen, Capitale Europea della Cultura (1996); Kunst–Europa, Berlino (1991). Vive e lavora ad Atene, dove è Rettore dell’Accademia di Belle Arti. (panoscharalambous.com)

Eva Stefani è una documentarista, artista visiva, e poetessa. I suoi film sono stati proiettati in numerosi festival del cinema internazionali, tra i quali Oberhausen, Osnabrück, International Documentary Film Festival Amsterdam (IDFA), Cinéma du réel, e Lisboa Docs. Ha partecipato a mostre internazionali, tra cui recentemente documenta 14 ad Atene e Kassel. Insegna cinema all’Università di Atene ed è visiting professor alla Freie Universität di Berlino. (evastefani.gr)

Zafos Xagoraris ha participato a mostre internazionali fra cui documenta 14, Atene e Kassel, Biennale di Sao Paolo, Manifesta, Biennale di Atene, e Biennale di Salonicco. È stato visiting researcher all’Università del Michigan, all’Università di Sassari e alla Columbia University. Vive e lavora ad Atene, dove insegna all’Accademia di Belle Arti.(zafosxagoraris.net)

Katerina Tselou è stata Assistente al Direttore Artistico e Consulente Curatoriale di documenta 14 (2014–17). È stata co-curatrice e coordinatrice della squadra curatoriale della 4ª Biennale di Atene nel 2013. Dal 2009 al 2013 è stata curatrice del programma di arti visive al Teatro Nazionale della Grecia. Ha lavorato come coordinatrice mostre ad Argos, Centro per le Arti e Media a Bruxellles nel 2007–08. Ha organizzato progetti come curatrice indipendente in Grecia, collaborando con istituzioni come l’Accademia di Belle Arti di Atene e l’European Film Festival. Vive e lavora ad Atene.

 

Mr. Stigl
Panos Charalambous, Eva Stefani, Zafos Xagoraris
A cura di Katerina Tselou
Padiglione Padiglione della Grecia alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Padiglione della Grecia
@ 2019 Artext

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