Rä di Martino, L’eccezione, 2019, Video, Installazione Museo Novecento Firenze
L’eccezione
Rä di Martino
A cura di Sergio Risaliti
Una statua abbandonata in un bosco, senza gambe e senza un braccio, è bloccata e persa. Risvegliatasi, inizia a compiere piccoli movimenti, simili ad una danza. Nonostante prenda coscienza della sua condizione di statua mutila, forse immutata da secoli, vuole lasciarsi andare alla melodia che sente. La musica, nostalgica e romantica, è una rielaborazione del love them di Flashdance, che ci chiama in causa a nostra volta, lasciando emergere ricordi lontani. La statua fa del suo meglio per tenere il ritmo, cercando di muovere ossa o muscoli che non ha, in un movimento che appare al contempo come uno sforzo incredibile e come un esercizio volto a contenere una carica di energia a lungo sopita. Nuovo capitolo della riflessione condotta sul motivo del frammento e sull'effetto di straniamento ad esso spesso collegata. L'eccezione richiamala mente il tema delle statue animate, topos della storia dell'arte occidentale, costellata di esempi di automi intelligenti e macchine parlanti: dalla leggenda di Dedalo, che sarebbe stato in grado di costruire nella pietra con il bronzo figure capaci di muoversi e camminare al pari degli esseri umani, al celebre Scrivano di Pierre Jacques-Droz, fino ad arrivare, ai giorni nostri, alla creazione di robot biotecnologici, già incontrati in un mitico film degli anni Ottanta come Blade Runner.
Il video di Rä di Martino, artista fra le più rinomate del panorama nazionale e internazionale, sembra avere incorporato questa lunga storia di rapporti fra l'essere umano e il proprio doppio, inserendola in una narrazione che si colora di velata compassione nei confronti di questa statua monca.
Se il Rinascimento italiano è nato dalle statue framentate dell'Antica Roma, riapparse sotto le macerie dei templi, il nuovo Rinascimento immaginato dal Rä di Martino nasce da un cyborg che, abbandonato nel bosco, sembra voler danzate ancora una volta, prima di addormentarsi, forse per sempre, in attesa di una nuova resurrezione.
Rä di Martino, L’eccezione, 2019, Video, Installazione Museo Novecento Firenze
Rä di Martino (Roma, 1975) ha studiato al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art di Londra, ha poi vissuto a New York, dal 2005 al 2010; vive e lavora ora a Roma. Ha esposto in istituzioni quali la Tate Modern a Londra, il MoMA PS1 a New York, Palazzo Grassi a Venezia, GAM e Fondazione Sandretto Rebaudengo a Torino, Macro e MAXXI a Roma, Museion a Bolzano, MCA a Chicago, Hangar Bicocca e PAC a Milano. Ha partecipato a festival del cinema internazionali quali Festival del film Locarno, VIPER Basel, Transmediale, Berlino, New York Underground Film Festival, Kasseler Dokfest, Torino Film Festival, e al Festival del Cinema di Venezia vincendo nel 2014 il Premio SIAE, il premio Gillo Pontecorvo e una menzione speciale ai Nastri d’Argento con il film The Show MAS Go On (2014). Anche il suo primo lungometraggio Controfigura (2017) è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia e ha vinto una menzione ai nastri d’argento. Quest’anno ha sviluppato il progetto AFTERALL con il sostegno del premio del Mibac: Italian Council in collaborazione con la Fondazione Volume!, il Kunstmuseum St.Gallen e il Mostyn, Wales, andando infine nella collezione permanente del MADRE di Napoli.