Nudi
Ren Hang
a cura di Cristiana Perrella
La fotografia ha un ruolo molto importante nella mia vita.
Anzi, è parte della mia vita, come mangiare, camminare o dormire.
Non c’è alcuna differenza.
Ren Hang
Curata da Cristiana Perrella, la mostra Nudi raccoglie una selezione di 90 fotografie di Ren Hang provenienti da collezioni internazionali, accompagnate dalla documentazione del backstage di un suo shooting nel Wienerwald nel 2015 e da un’ampia selezione dei libri fotografici da lui realizzati.
Ren Hang, che non ha mai voluto essere considerato un artista politico – nonostante le sue fotografie fossero ritenute in Cina pornografiche e sovversive – è noto soprattutto per la sua ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura, che ha per protagonista una gioventù cinese nuova, libera e ribelle.
Per lo più nudi, i suoi soggetti appaiono su un tetto tra i grattacieli di Pechino, in una foresta di alberi ad alto fusto, in uno stagno con fiori di loto, in una vasca da bagno tra pesci rossi che nuotano oppure in una stanza spoglia, i loro volti impassibili, le loro membra piegate in pose innaturali. Cigni, pavoni, serpenti, ciliegie, mele, fiori e piante sono utilizzati come oggetti di scena assurdi ma dal grande potere evocativo. Sebbene spesso provocatoriamente esplicite nell'esposizione di organi sessuali e nelle pose, che a volte rimandano al sadomasochismo e al feticismo, le immagini di Ren Hang risultano di difficile definizione, scottanti e allo stesso tempo permeate da un senso di mistero e da un’eleganza formale tali da apparire poetiche e, per certi versi, melanconiche.
Ren Hang. Nudi, Installation view @ Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Foto Ela Bialkowska, OKNO studio.
I corpi dei modelli – tutti simili tra loro, esili, glabri, dalla pelle bianchissima e i capelli neri, rossetto rosso e unghie smaltate per le donne – sono trasformati in forme scultoree dove il genere non è importante. Come ha ammesso l’autore: “Il genere […] per me è importante solo quando faccio sesso”.
Piuttosto che suscitare desiderio, queste immagini sembrano voler rompere i tabù che circondano il corpo nudo, sfidando la morale tradizionale che ancora governa la società cinese. In Cina, infatti, il concetto di nudo non è separabile da quello di pornografia e il nudo, come genere, non trova spazio nella storia dell’arte. Le fotografie di Ren Hang sono state per questo spesso censurate. “Siamo nati nudi… io fotografo solo le cose nella loro condizione più naturale” (Ren Hang).
L’arte è qualcosa di personale, soggettivo.
L’arte nasce dalla relazione che hai con te stesso,
perché è solo col tuo modo di sentire le cose che puoi comunicare qualcosa agli altri.
Ren Hang
Ren Hang. Nudi, Installation view @ Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Foto Ela Bialkowska, OKNO studio.
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Il Mondo di Ren Hang
Yanyan Huang - Cosa hai fotografato all'inizio?
Ren Hang - Tutto ciò che vedevo attorno a me. Amici, natura, luoghi. Anche adesso sto fotografando le stesse cose.
YH - Cerchi ispirazione dala cultura Occidentale o Orientale?
RH - Principalmente dalla cultura Cinese.
YH - Quali gli artisti a cui ti rivolgi in questo periodo?
RH - Il mio preferito è il regista Giapponese e fotografo d'avanguardia Shuji Terayama. Ha studiato con Nobuyoshi Araki.
YH - Che tipo di telecamere preferisci usare?
RH - Uso molteplici versioni di una fotocamera a pellicola, Minolta 35 mm. Anche se ho sperimentato molti tipi di fotocamera, questo modello è il mio preferito. L'ho trovato grazie ai miei amici, mi hanno assicurato che era facile da usare. Ne ho cinque, dal momento che le rompo facilmente.
Ren Hang, Making-Of Shooting, Wienerwald 2015 © Peter Coeln / OstLicht
YH - Perchè continui a vivere a Pechino?
RH - Vivo qui perché qui ho frequentato una scuola, e dove mi sono da poco laureato. Mi piace andare ai concerti rock in piccoli locali come Yugong Yishan e D22.
YH - A cosa stai lavorando adesso?
RH - Andrò a Parigi a Gennaio per esporre alcuni lavori. Inoltre, fotograferò sul set per il prossimo film dello scrittore Ming Ming.
YH - È piuttosto difficile essere fotografo in Cina?
RH - No, è piuttosto facile, ma è molto difficile riprendere nudi in Cina. Le persone sono molto tradizionali e conservatori nei confronti del corpo. Pensano che sia degradande e persino una mancanza di moralità mostrare ciò che ritengono appartenga alla sfera privata. Generalmente detestano la nudità. Nella nostra cultura nascondiamo il corpo. In Cina, la gente può chiedere alle autorità di bloccare gli spettacoli di arte e di fotografia se contengono nudità. Se metti online i nudi, a loro non importa di composizione, bellezza, illuminazione o della tradizione artistica - ciò di cui sono preoccupati è che possa esserci un corpo nudo, che non dovrebbe essere mostrato.
Ren Hang, Renhangrenhang Happy Chinese New Year, 27 gennaio 2017
YH - Cosa ti attira del corpo?
RH - Non ho un'effettiva spiegazione. Come la vedo io, i corpi pre-esistono indipendentemente dal fatto che li fotografi o meno. Sono parte del mondo naturale.
YH - Dal momento che raffigurare nudi non è accettato nella cultura cinese, come hai iniziato a riprenderli?
RH - Ho iniziato a fare i nudi solo per caso. A scuola vivevamo in dormitori angusti di quattro persone, quindi vedevo spesso i miei coinquilini nudi. Era un soggetto naturale e facile perché comunque lo stavo vivevo.
Ren Hang, 2012_1, Inkjet print
YH - Come monti un set fotografico
RH - È spontaneo per me. Non pianifico gli scatti e faccio foto ogni volta che mi va di farlo. È come soddisfare una sete. Aspetto solo i momenti naturali di bellezza, quasi come ad inciampare su di essi. Aspetto che le idee e i piani che ho raccolto nella mia mente appaiano nella realtà.
YH - Sebbene le tue foto abbiano molti elementi sessuali, sembrano comunque abbastanza innocenti. Questa innocenza riflette il tuo rapporto con i tuoi soggetti?
RH - I miei modelli sono tutti miei amici. In realtà non fotografo persone che fanno sesso, i miei amici si fidano di me cosi da poterli usare come strumenti flessibili. I miei amici sono i miei collaboratori. Si fidano di me nel dirigerli e lo fanno volentieri. Attraverso le mie foto vorrei che le persone avessero delle fantasie, che fossero indotte ad evocare le loro esperienze sessuali personali.
YH - Cosa ti seduce?
RH - Tutto. Se devo pensare al sesso, tutto mi evocherà fantasie sessuali.
*Traduzione "Introducing the World of Ren Hang", P.M. 2014
Ren Hang, 2013_11, Inkjet print
Ren Hang 1987
Nato a Chang Chun, nella provincia di Jilin, soprannominato la "Detroit della Cina", ha studiato Comunicazione all’Università di Pechino, interrompendo i suoi studi per iniziare, da autodidatta, la carriera di fotografo, primo soggetto il suo coinquilino. Con fotocamere digitali a basso costo e un uso crudo del flash, ha messo a punto uno stile che lo ha reso riconoscibile e gli ha permesso di affermarsi fuori dal suo paese, diventando un autore di culto. Tra le sue mostre principali la collettiva FUCK OFF 2 al Groninger Museum nel 2013, curata da Ai Weiwei, la personale al FOAM, Amsterdam, nel 2017, quella alla Maison de la Photographie a Parigi e a C/O a Berlino, entrambe nel 2019. Ha pubblicato il suo lavoro in numerosi libri autoprodotti a bassa tiratura, oggi introvabili. Accanto alle sue fotografie ha sviluppato una produzione poetica che ne condivide temi e toni. Spesso teneri, sensuali e completamente privi di censura, i suoi versi sono stati un altro strumento per infrangere i tabù sociali, per esplorare i temi della vita, della morte, del desiderio. Affetto da grave depressione, Ren Hang si è tolto la vita a Pechino, nel 2017.
Ren Hang. Nudi