«Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Kaos» L. Pirandello
Chi si nasconde dietro l’alter ego Ugo Sigram? Perché c’è bisogno di avere un doppio da buttare nella rete? Qual è quello vero dei due? Quale l’arte e quale la vita?
In Dialogo
Luca Gambacorti / Riccardo Lanciotto Magris
Testo: Filippo Gori
Luca - Ugo Sigram chi è? Irrazionale e sensibile? Grandiosità e debolezza? Storia popolare mischiata a ricordi d’infanzia? Ricerca per la bellezza, per la gioia e la poesia nelle cose di tutti i giorni?
Riccardo - Ugo Sigram è un artista filo berlinese, di origini nordiche, che vive tra il Chianti nel "nomindstate".
È più razionale di quel che sembra: se si guarda la carta a due facce, le persone più conformate dal sistema, per lui, sono contro natura. È sensibile ed è un creativo che ricerca l'empatia con individui con sviluppo mentale e affinità artistiche.
La debolezza è per lui una ricchezza: “tutti siamo deboli e mortali, tutti abbiamo le nostre criticità. Una febbre spinge a riposarsi, un mal di testa spinge a rallentare. La voglia di dramattizzare a volte e' puro teatro.”
Ugo non ama le mezze misure: o sogna e realizza qualcosa di grande e unico, o per lui la vita è solo uno spreco di tempo.
Vuole creare grandi cose partendo dal microcosmo, l'uomo più fortunato vive l'emozioni anche nelle piccole cose.
Osservare un raggio di luce che passa dalla finestra e guardare dove va a finire è già poesia.
Il tema è vecchio, ma il contesto si rinnova continuamente e l’isolamento condiviso svincola gli stati d’animo in orazioni “picciole” e le fa brillare come fiamme in una valle buia. Ciò che viene postato (gli “stati”) varia e si modifica, ma questo passaggio da uno stato all’altro sembra il prolungarsi bergsoniano di un medesimo stato, che conserva in sé tutti i momenti che lo hanno preceduto e che si trovano stratificati nel presente.
Scharfe Kanten und das wirbelnde Meer, 2019, galleria MOO, Prato
Luca - Da bambino ho sempre disegnato e grazie al regalo di un amico di mio babbo dipingevo anche ad olio. Un mondo magico che mi rapì da subito. Il colore che diventa sintesi di un pensiero e di un’emozione. Poi con le scuole superiori e l’Università, la passione per il disegno si trasformò in fascinazione per l’Architettura e il design. Da dove nasce invece per te la voglia di fare arte?
Riccardo - Nasce dall'incontro di un architetto razionale pragmatico e focoso, con una ragazza svizzera collegiale.
Le prime estati passate, nel paradiso della pineta di Roccamare tra tartarughe, pinoli e gazanie giallo arancio e sulle dune il mesembriantemo rosa fucsia, odori profumati di pino mediterraneo rosmarino e macchia resinosa e prati tagliati, a disegnare giocare e inventare cose da fare.
Il babbo Roberto in uno di quei rari preziosi momenti passati assieme, nella bella pineta, staccava dei pezzi di corteccia dei pini e poi con una lama affilata lavorava il morbido legno, creando con mio vivido stupore di bambino delle splendide perfette barchette, ricavate dalla massa senza forma della scorza del pino, poi si dipingevano e laccavano con due o tre colori specifici, i giorni successivi erano pronte per andare in acqua, la grande importanza del fare. A Zurigo, nella campagna di Zumikon, i parenti di mia madre avevano una casa, in vicinanza di un boschetto di conifere e piante di lampone, circondata da prati impeccabili e cespugli pieni di fiori. Qui, nei pressi di un laghetto popolato da gamberi d'acqua dolce e pesci di lago, disegnavo e mangiavo ottimo cioccolato, mentre la nonna Elvira esaudiva ogni desiderio di un bambino. Era la meraviglia, un contesto perfetto per sognare e crescere una mente libera e creativa.
Come diceva Friedrich Schiller (autore del Guglielmo Tell): - "Sii fedele alla Tua giovinezza"
“Vorresti conoscere gli altri? Leggi te stesso, e impara!”
Da un isolato arroccamento, Sigram comunica con persone che conosce oppure no, e dalle quali è conosciuto oppure no, scrive di MALE-BENE, VITA E GUERRA, di PROBLEMI E SOLUZIONI, di CREAZIONE, ORDINE E PULIZIA, CALCIO e SESSO, CRESCITA E IMPEGNO…
Computer Monitor mit Puzzle zu lösen und der farbige Kofferraum, veduta d'insieme della mostra, 2019, galleria MOO, Prato
Luca - Parli di una Natura gentile che evoca benessere e armonia. Nei tuoi lavori e nella tua vita invece, per quello che si vede dall’esterno, si percepisce la potenza ispiratrice del Caos. E’ sempre un accrescimento di eccesso che non ha niente a che vedere con l’estetica: un eccesso di materiali, di supporti, di mezzi, di concetti e punti di vista - quasi come una battaglia o una partita urlante. Guardando le tue opere è buffo pensare che sei arrivato all'arte attraverso la “meraviglia” nella campagna svizzera. Eppure forse il disordine pare il protagonista delle tue opere e della tua vita…
Proprio questo, conoscendoti, rappresenta la ricerca di un tuo principio di disciplina e ordine universale che ti aiuta a dipanare tutti gli aggrovigliati intrecci del tuo animo. Se prima “caos” era sinonimo di disordine e confusione, da qualche anno, anche a livello scientifico, per sistema caotico s’intende un sistema non solo casuale, ma dotato di un complesso schema d’ordine, che racchiude in sé profondi concetti estetici ed artistici.
Riccardo - Vedi Luca, il mio caos esteriore è ricercato, come quando gestisci un universo di cose e le tieni tutte prima di arrivare alla sintesi.
Io creo la tempesta, non si può passare la vita a cercare la perfezione, la vera perfezione è casuale, la vita è ricerca. Passo tanto tempo a studiare e sperimentare, nella solitudine della mia casa-studio.
Il mio ordine non è esteriore, non appare se osservi la superficie, ogni tempo è indefinito e noi cambiamo continuamente... siamo uno, cento o mille.
I Problemi della Vita sono giochi enigmatici da risolvere, la Vita è il Viaggio.
Attraverso la casualità e l'imprevedibilità definisco sempre meglio la Luce Musa che sta in ogni artista consapevole del Suo incredibile percorso.
Luca ... si diceva secoli fa "IL DECRETO CELESTE", un richiamo alla maestosa filosofia dell'Antico Oriente, questo decreto definisce l'indefinito del futuro che sarà.
Attraverso questi affacci si avverte la volontà di stabilire contatti, creando relazioni attraverso proposizioni che segnano punti di arrivo e ripartenze. In questo modo ciascuno stato è il punto illuminato di una zona mobile che comprende tutto ciò che viene percepito, pensato, voluto, tutto ciò che è in un determinato momento.
Aluminiumbeschichtete Kugel für Superstudio beim mit Lieber Zwarte Piet, 2019, galleria MOO, Prato
Luca - Nei post negli “stati” che pubblichi sui social l’effetto sorpresa comincia subito con lo sfondo, una grafica semplice che parla un linguaggio oramai familiare. Uno spazio diventato autenticamente quotidiano, contenitore di storie, discussioni, politica, lavoro e intimità. Frasi che diventano un tutt’uno con il banner colorato, caratteri di scrittura in primo piano, belli grossi, che comunicano con la famiglia allargata degli “amici”. La potenza gentile di Facebook ha un obiettivo ben preciso: ottenere un effetto virale che gioca sull’immaterialità della memoria spingendo gli utenti a condividere più spesso e più elementi legati alla loro vita. Gli spettatori di Ugo Sigram devono essere ringraziati per il sentirsi sopraffatti dalla quantità di verbosità nelle sue esposizioni? Come possono aspettarsi di assorbire tutto ciò?
Riccardo - Non credo che possano assorbire i concetti, un artista è il postulato di un enigma, ma il fatto che qualcuno possa riflettere è già qualcosa. Con questo dico che Ugo va seguito come si segue la foglia che cade dall'albero, puoi sapere che probabilmente si poserà sul prato ma non potrai mai conoscere la sua traiettoria.
Quando mi si definisce o mi si accusa di essere un artista mi sento a volte stranito. L’Arte può essere anche una cosa fine a se stessa, vacua, effimera a volte una roba da egocentrici, ma cosa c'è di più GRANDE E MAESTOSO DELL'ARTE per l'essere umano?
LA VITA E' RICERCA, L'ARTE E' UNA BENEDIZIONE, L'ARTE E' STRUGGIMENTO E SUBLIMAZIONE. Puoi essere quello che Vuoi solo se credi di poterlo essere!
Luca… la vita, ci riserva un grande futuro. Noi siamo consapevoli cacciatori d'emozioni, e giocatori!
Chi è Sigram? Un momento risultante dalla sovrapposizione di mille altri o, pirandellianamente, mille momenti che necessitano di essere normalizzati in unità? (1).
“Nossignori. Per me, io sono colei che mi si crede” (2).
Sei aufmerksam und empfänglich, 2018/2019
1 -«Il dramma per me è tutto qui, signore: nella coscienza che ho, che ciascuno di noi — veda— si crede «uno» ma è vero: è «tanti», signore, «tanti», secondo tutte le possibilità d'essere che sono in noi». L. Pirandello,
Sei personaggi in cerca d’autore, atto unico, 1921.
2 -L. Pirandello,
Così è (se vi pare), atto III, 1917