Dichiarazione dell'artista sui temi della mostra di Palazzo Strozzi
Per portarci verso futuri imprevisti, bruciamo animali liquefatti che conquistano il cielo dopo essere stati espulsi dalle profondità della Terra. Tensione tra aria, acqua e terra, attenti alla vendetta geologica quando prendete senza chiedere.
Carta da Aracnomanzia 15 di 33 LOST SECRET
Stiamo assistendo a un’importante crisi ecologica, la Sesta Estinzione di Massa, in cui invertebrati come aracnidi e insetti stanno scomparendo molto velocemente, con conseguenze importanti sia per l'ambiente che per i singoli ecosistemi. Gli invertebrati costituiscono oltre il 95% delle specie animali, ma la maggior parte dei paesi del mondo non possiede linee guida o codici etici per salvaguardarli. Parallelamente la mancanza di diritti degli esseri non viventi è ancor più radicale, in quanto l’estensione degli ecosistemi naturali si sta riducendo sempre di più, proporzionalmente agli investimenti intercontinentali delle multinazionali agricole: la spazzatura aumenta e rimbalza da costa a costa mentre i portafogli di pochi diventano sempre più gonfi e i fumi tossici degli inceneritori si spingono oltre ogni confine. Ciò che sta tra noi e il Sole è controllato da pochi ed è sempre più compromesso: le emissioni di carbonio riempiono l'aria, le polveri sottili galleggiano nei nostri polmoni mentre le radiazioni elettromagnetiche avvolgono la terra, dettando il ritmo del capitalismo digitale nell'era del surriscaldamento globale. Tuttavia è possibile immaginare un'era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia del comportamento. A tale fine è necessario lo sviluppo di ideali collettivi, ponendosi la domanda: come sarebbe respirare in un’economia che prescinde dai combustibili fossili? Viviamo in un'atmosfera costellata da complessi sistemi geometrici assemblati per formare nuvole sospese. Costruzioni irregolari, che ricordano la struttura di Weaire‐Phelan della schiuma e delle bolle di sapone, diventano un invito ad agire partendo da prospettive diverse, come superfici specchianti che riflettono i raggi del sole in un gioco di luci e ombre. Viviamo in un'atmosfera popolata da ragnatele, i cui fili argentei sono resi più densi dalla
polvere di carbone. Luce solare, aria, cenere, pesticidi clorurati, diossido di zolfo: particelle che popolano quello che una volta erano semplicemente vento e pioggia, ma che oggi minacciano l’esistenza del nostro mondo. Per comprendere il motivo dell'estinzione o perché i nostri campanelli d'allarme suonano solo ora che il 92 percento della popolazione mondiale respira aria contaminata, dobbiamo urgentemente adottare una nuova ecologia del comportamento. Gli ecosistemi devono essere pensati come reti di interazione al cui interno la natura di ciascun essere vivente si evolve, insieme a quella degli altri. Focalizzandoci meno sull’individualità e più sulla reciprocità, possiamo andare oltre la considerazione dei mezzi necessari per controllare i nostri contesti ambientali e ipotizzare uno sviluppo condiviso del nostro quotidiano. Lasciamo che la ragnatela ci guidi. L’oracolo dell'Aracnomanzia propone contemporaneamente trentatré futuri. Quando interroghi la ragnatela, gli oracoli ragnatela scelgono la tua carta; in un altro Universo, i ragni scelgono la tua carta…
Tomás Saraceno, Cloud Cities, 2011. Photography by Jens Ziehe
Quelle che vedete sono la mia mente, il mio corpo. Non posso mangiare fino a che non intesso la bocca che mi nutre. Questi fili celano le geometrie dell’estinzione, raccontano storie contro l’estrazione, fate attenzione alle storie che recitate nelle vostre traiettorie.
Carta da Aracnomanzia 2 di 33 SPIDER/WEB INTELLIGENCE
Palazzo Strozzi propone nove di questi futuri simultanei: nove carte scelte insieme dall’“oracolo ragnatela” che creano nove diversi universi interconnessi. Onde gravitazionali fanno riecheggiare la tela cosmica, ma non si sentono ancora. Infinita percezione del mondo, forme di vita intessono costellazioni. Chiudete gli occhi, copritevi le orecchie, io percepirò ancora le vibrazioni che sentite.
Carta da Aracnomanzia 1 di 33 MULTIVERSE
Siamo tutti invitati a prendere parte a questa grande jam session, un modo per spostare la nostra attenzione su mondi in tensione e in sospensione. In questo modo ci sintonizziamo con voci non umane che si uniscono alle nostre attraverso infinite reti di connessione e disconnessione. La mostra sfida il canone gerarchico dell’albero della vita, proponendo invece una rete della vita, evidenziando gli intrecci tra specie e mondi. È possibile consultare l'oracolo in qualsiasi parte del mondo attraverso l'App Arachnomancy e partecipare all'esercizio collettivo di Mapping Against Extinction (“Mappatura contro l’estinzione”) attraverso il processo di sensibilizzazione nei confronti dei diversi ambienti di cui facciamo parte. Come un oracolo del nostro presente, passato e futuro, il nostro universo multidimensionale, con un’attenzione che va oltre i soli esseri viventi, è incentrato sulle connessioni tra diversi livelli: tra la ragnatela cosmica, le ragnatele e i connettomi; tra la polvere cosmica e la polvere inquinante; tra la formazione di bolle di sapone e la sovrapposizione dei mondi che creiamo insieme.
Tomás Saraceno, Thermodynamic Constellation, 2020. Photography by Ela Bialkowska, OKNO Studio
Vademecum per la mostra
CORTILE
THERMODYNAMIC CONSTELLATION
Sollevati dall’aria e trasportati dal vento
oltre le frontiere, fluidi nel linguaggio
in un movimento apolide.
Se segui le loro traiettorie,
emergono sincronicità, contorni di possibili
coesistenze, nelle coreografie aeronomadiche.
ANARCHNIST ‐ Carta da Aracnomanzia 29 di 33
Mentre le industrie che si basano sui combustibili fossili si apprestano a colonizzare altri pianeti, l’aria, questa
interfaccia tra noi e il Sole, è controllata da pochi e continua a essere compromessa: le emissioni di anidride carbonica
riempiono l’aria, la materia particolata fluttua all’interno dei nostri polmoni mentre le radiazioni elettromagnetiche
avviluppano la Terra, dettando il tempo del capitalismo digitale nell’era del riscaldamento globale. Immagina un’epoca
diversa di sensibilità interplanetaria condivisa attraverso l’attuazione di una nuova ecologia. A questo fine, si devono
formare nuove idee chiedendosi: in che modo si percepirebbe il respiro in un’epoca di economia post‐combustibili
fossili? Quali sono le nostre responsabilità stando nell’aria? Thermodynamic Constellation rappresenta un passo verso
questa era di nuova mobilità che chiamiamo Aerocene. Le sfere che compongono l’installazione sono prototipi di
sculture aerosolari in grado di fluttuare intorno al mondo, libere da confini, libere da combustibili fossili. Come una
scultura statica, indagano quali tipi di strutture socio‐politiche nomadi potrebbero emergere se potessimo navigare
attraverso i fiumi dell’atmosfera, fluttuando senza confini, senza emissioni di carbonio. Questi viaggi aerosolari
riconsiderano i modi in cui i confini sono stabiliti dagli umani, riflettendo sul potere delle istituzioni nazionali di
decidere chi può transitare, meditando sulle politiche che incidono drammaticamente su soggetti vulnerabili, esseri
umani e forme di vita non umane. Questo significa diventare nomadi dell’aria, passando dall’Homo oeconomicus
all’Homo flotantis, che è in sintonia con i ritmi planetari, consapevole di vivere insieme ad altri esseri, umani e non
umani, e che ha imparato a fluttuare nell’aria e ad andare alla deriva con il vento, all’interno del suo essere
primordiale.
Tomás Saraceno (Argentina, 1973)
Tomás Saraceno, Connectome, 2020. Photography by Ela Bialkowska, OKNO Studio
Sala 1
CONNECTOME
Per portarci verso futuri imprevisti, bruciamo
animali liquefatti che conquistano il cielo
dopo essere stati espulsi dalle profondità
della Terra. Tensione tra aria, acqua e terra,
attenti alla vendetta geologica
quando prendete senza chiedere.
LOST SECRET ‐ Carta da Aracnomanzia 15 di 33
(Leonardo da Vinci, Codice sul volo degli uccelli, 1505 circa)
State entrando in un’atmosfera costellata di complessi sistemi geometrici che formano delle nuvole. Strutture
irregolari che ricordano le forme poliedriche di Weaire‐Phelan di schiuma e bolle di sapone, le cui forme
straordinarie rappresentano un invito a impegnarsi partendo da direzioni diverse, mentre superfici a specchio
riflettono i raggi del sole in un gioco di luci e ombre.
Realizzata con geometrie simili a un habitat che rammenta le utopistiche Cloud Cities di Saraceno, questa installazione
attira l’attenzione su proprietà elementali che, benché costituiscano l’essenza stessa della nostra vita, si nascondono
allo sguardo. Luce del sole, aria, cenere, carbone nero, pesticidi organoclorurati, particelle di anidride solforosa
popolano ciò che un tempo era formato solo da vento e pioggia, particelle che mettono in discussione la fibra stessa
del nostro mondo. Tenuta insieme in reciproca tensione, l’installazione collega l’aria tra le ragnatele e la rete cosmica,
e le sue allusioni strutturali abbracciano dimensioni che passano dal micro al macro. Una rete di alleanze reciproche,
in cui se un filo dovesse muoversi, la vibrazione si diffonderebbe, riverberando su tutta la struttura, producendo una
frequenza maggiore di quella che potrebbe essere prodotta da un solo filo. Immersi in un ambiente capovolto, i sensi
sono sfidati a riconsiderare e riflettere su ciò che ha la precedenza nel mondo contemporaneo e perché.
Tomás Saraceno, Sounding the Air, 2020. Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018
Sala 2
SOUNDING THE AIR
Foglie che ondeggiano, rami che si flettono
verso Est quando soffia vento di levante.
Se la brezza è lieve, godetevi il dondolio,
se c’è burrasca, restate stabili e immobili,
ma se arriva la tempesta, state pronti
ad andarvene.
Rilasciate un filo per interrogare il vento.
ON AIR ‐ Carta da Aracnomanzia 9 di 33
Sounding the Air è uno strumento eolico che viene “suonato” dal vento. Il suono è prodotto da cinque fili di seta di
ragno che oscillano e risuonano con l’aria. Un video in diretta coglie i movimenti di quelle “corde” e li trasforma in
frequenze e modelli sonici. L’opera costituisce quindi una creazione collettiva improvvisata da un insieme di forze e
corpi: il calore radiante dei corpi umani, oppure folate e tremori creati dal flusso e dal respiro dei visitatori, ma anche dalle infinite interazioni di diversi elementi dell’aria: polvere, seta, calore, vento, ragni, forze elettrostatiche. Insieme creano una cascata di influenze che trasformano i ritmi dei fili di seta fluttuanti. Sounding the Air trae ispirazione dal fenomeno del “ballooning” dei ragni, un comportamento tipico di alcune specie di aracnidi che usano la dispersione nell’aria per spostarsi da un luogo all’altro.
Tomás Saraceno, Webs of At‐tent(s)ion, 2018. Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018
Sala 3
WEBS OF AT‐TENT(S)ION
quelle che vedete sono la mia mente,
il mio corpo. Non posso mangiare fino
a che non intesso la bocca che mi nutre.
Questi fili celano le geometrie
dell’estinzione, raccontano storie contro
l’estrazione, fate attenzione alle storie
che recitate nelle vostre traiettorie.
SPIDER/WEB INTELLIGENCE ‐ Carta da Aracnomanzia 2 di 33
Webs of At‐tent(s)ion è formato da una miriade di ragnatele* ibride, sculture intrecciate che diverse specie di ragno
collegano tra loro con i singoli fili e mondi sensoriali che vanno a formare un paesaggio fluttuante. Queste ragnatele
sono un’estensione dei sensi dei ragni – divengono le loro orecchie, i loro occhi, le loro bocche – e, al contempo,
costituiscono un habitat per i loro corpi. Attraverso i filamenti delle ragnatele i ragni inviano e ricevono vibrazioni e,
forse, anche pensieri: in sostanza offrono a queste creature un modo per collegarsi con il mondo. I diversi intrecci e le
interconnessioni tra ragni creano inoltre collegamenti sensoriali e viventi con animali non umani ed ecosistemi,
invitandoci a riflettere sulla nostra coesistenza con queste specie onnipresenti.
*Non isoliamo il ragno dalla tela, che può essere considerata un’estensione dei sensi del ragno e persino del suo apparato
cognitivo: il mondo esterno viene percepito dal ragno attraverso le tensioni e le vibrazioni della sua ragnatela.
Tomás Saraceno, How to entangle the universe in a spider/ web? (detail), 2018. Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018
Sala 4
HOW TO ENTANGLE THE UNIVERSE IN A SPIDER/WEB?
Tracce di corpi viventi intessuti
in una membrana sospesa, moltitudini
biotiche e residui di carbonio intrappolati
dai suoi fili viscosi. Per conoscere il vostro
assemblaggio futuro, scegliete una tela
da interrogare, ma ricordate che
non solo i viventi hanno storie da narrare.
HIDDEN PATHS ‐ Carta da Aracnomanzia 20 di 33
Le città invisibili sono un sogno che nasce dal cuore delle città invivibili.
(Italo Calvino, Introduzione a Le città invisibili, 1972).
La rete cosmica è un superorganismo che vibra, e le sue tele filamentose di materia oscura assemblata costituiscono
l’intreccio sul quale si compone la struttura su vasta scala dell’Universo. La materia comune viene gravitazionalmente
attratta verso le zone più dense della rete cosmica, e lì si formano galassie e ammassi di galassie, lasciando ampi buchi
relativamente vuoti. Analogamente la seta di ragno funge da archivio attivo di materia particolata e i suoi fili argentei
si ispessiscono con la polvere di carbonio. Alcuni scienziati hanno osservato che le complesse ragnatele tridimensionali
somigliano alle simulazioni computerizzate della ragnatela cosmica. Basandosi su questa analogia, Tomás Saraceno ha
inventato un’originale tecnica di scannerizzazione in 3D, che digitalizza e ricostruisce le tele di ragno.
I segnali visivi del laser, che vibrano, rivelano gli intrecci architettonici nascosti intessuti dal ragno, e, al contempo, conferiscono loro effetti propri: a ogni movimento nanometrico del laser, ciò che lo spettatore vede si trasforma, mentre diviene visibile – con sorprendente chiarezza – come tutte le tre dimensioni dello spazio siano costituite da un’infinità di piani. L’Universo è di fronte a noi tra una dimensione e l’altra.
Tomás Saraceno, Passages of Time, 2016. Photography by Ela Bialkowska, OKNO Studio
Sala 5
PASSAGES OF TIME
Placche tettoniche, una zanzara tigre,
un rituale di accoppiamento, le acque sottostanti
che tremano quando una nave da crociera
si avvicina al canale. La rete è uno strumento
che contiene la propria partitura,
i suonatori sono molteplici.
A quale frequenza vibrate?
TREMOR ‐ Carta da Aracnomanzia 14 di 33
La proiezione Passages of Time è una sovrapposizione della polvere trasmessa in streaming da Particular Matter(s)
Jam Session (2018) e di un film che dura 163.000 anni, il tempo necessario alla luce emessa dalla Grande Nube di
Magellano per raggiungerci. Collocata nelle costellazioni Mensa e Dorado, questa galassia nana a spirale può essere
vista di notte nell’emisfero celeste australe. Tuttavia la ammiriamo con un ritardo di 163.000 anni. I diversi elementi
dell’opera creano una sovrapposizione visibile di diverse ere: polvere, PM2.5, PM10, Nox e polvere cosmica risuonano
attraverso la Grande Nuvola di Magellano, in un periodo complessivo di oltre 163.000 anni. Primo perché le onde
gravitazionali sono disturbi nella curvatura dello spazio‐tempo, e poi perché la percezione del tempo dipende anche
da ciascuna specie. Le mosche percepiscono 250 fotogrammi al secondo, le tartarughe solo 15. Le prime, quindi,
vedranno questo video al rallentatore, le seconde accelerato. Quanto maggiore è il numero di fotogrammi che un
organismo percepisce ogni secondo, tanto più breve è la sua vita. Resta la domanda di quale specie sarà in grado di
assistere al finale del video tra 163.000 anni.
Tomás Saraceno, A Thermodynamic Imaginary, 2020. Photography by Ela Bialkowska, OKNO Studio
Sala 6
A THERMODYNAMIC IMAGINARY
Onde gravitazionali fanno riecheggiare la tela
cosmica, ma non si sentono ancora.
Infinita percezione del mondo, forme di vita
intessono costellazioni. Chiudete gli occhi,
copritevi le orecchie, io percepirò ancora
vibrazioni che sentite.
MULTIVERSE ‐ Carta da Aracnomanzia 1 di 33
Questa installazione suggerisce un modello di paesaggio che mette in equilibrio il nostro rapporto con l’illimitato
potenziale del Sole e lo imbriglia. Per rendercene conto è necessario un balzo termodinamico dell’immaginazione,
come durante un’eclisse, quando solo in assenza della luce ci accorgiamo delle nostre dimensioni nell’ombra del
cosmo. In quell’istante in cui Sole, Luna e Terra sono allineati, comprendiamo di basarci su una reciproca alleanza tra
gli elementi e gli effetti, i venti mutevoli, lo scambio di calore e quantità di moto e il riflesso della radiazione solare che si diffonde verso la distesa cosmica. Rendendo tangibile questa rete invisibile di relazioni, gli spettatori sono invitati a impegnarsi collettivamente in questo esercizio di armonizzazione planetaria: nel futuro promesso dall’insieme parallelo sparso per la sala viene esteso un invito aereo a giocare nell’immaginario termodinamico.
Oggetti diversi proiettano le loro ombre in un paesaggio di luce in costante mutamento, nel quale tutto fluttua, rivela,
ingrandisce e svanisce, sospeso in un moto di elementi. Corpi e sculture divengono diffusi, non più limitati dai loro
legami fisici, composti nella stessa misura di materia e vuoto, luce e ombra, mentre si fondono con altre entità
presenti nella sala, siano esse umane o non umane, organiche o costruite.
Tomás Saraceno, Flying Gardens, 2020. Photography by Ela Bialkowska, OKNO Studio
Sala 7
FLYING GARDENS
Lampade e lampadine come alleate
nella caccia quotidiana collegano
modi di vivere in una dipendenza intrecciata.
La natura sembra preferire i rapporti
agli individui, nulla si crea da sé.
Chiedetevi quante moltitudini racchiudete in voi.
SYM(BIO)POETICS ‐ Carta da Aracnomanzia 3 di 33
La fisiologia vegetale è basata su principi diversi rispetto a quella animale. Mentre gli animali si sono evoluti
concentrando quasi tutte le loro funzioni vitali più importanti in pochi organi come cervello, polmoni, stomaco ecc., le
piante hanno messo in conto di poter essere facilmente predate e hanno evitato di raggruppare le loro capacità in
poche zone nevralgiche. [...] In una pianta le funzioni non sono legate agli organi. Questo vuol dire che i vegetali
respirano senza avere i polmoni, si nutrono senza avere una bocca o uno stomaco, stanno in piedi senza avere uno
scheletro e sono in grado di prendere decisioni anche senza avere un cervello. È grazie a questa fisiologia del tutto
particolare, che ampie porzioni di una pianta possono essere asportate senza che la sua sopravvivenza sia a rischio:
alcune piante possono essere predate fino al 90‐95 per cento, ma poi ricrescono dal piccolo nucleo sopravvissuto, in
modo del tutto normale. […] Non a caso, ci riferiamo comunemente a noi stessi come a degli “individui”: il termine
viene dal latino ed è composto da in (che in questo caso significa non) e dividuus (divisibile). Il nostro corpo, infatti, è indivisibile: se veniamo tagliati a metà, le due metà non possono vivere autonomamente, ma muoiono. Se invece
tagliamo a metà una pianta, le due parti possono continuare a vivere in maniera indipendente. Il motivo è molto
semplice: una pianta non è un individuo! Il modo più corretto di pensare a un albero, a un cactus, o a un cespuglio,
effettivamente, non è quello di paragonarlo a un uomo o a un qualsiasi altro animale, ma di immaginarlo come una
colonia. Un albero, quindi, è molto più simile a una colonia di api o formiche che a un animale singolo!”
Stefano Mancuso, Verde brillante, 2013
“L’agricoltura è sempre e solo celeste: lavorare il suolo e la terra significa sempre manipolare porzioni di cielo, arare gli astri. D’altra parte, Gaia non è un organismo limitato che continua a chiudersi in se stesso: è il prolungamento di un
cielo che non cessa di espandersi e che si contrae solo per poter moltiplicare le sue sfere, per prolungare e ampliare i
cerchi di rotazione e di rivoluzione. Le piante hanno letteralmente creato il mondo in cui viviamo. Se sono dappertutto
e costituiscono l’anatomia essenziale del nostro pianeta, è perché sono i suoi tessuti embrionali. Con la conquista della
superficie terrestre e la diffusione in tutto il mondo, le piante hanno prodotto (e continuano a farlo) l’atmosfera ricca
di ossigeno che ha reso possibile la vita di tutti gli animali “superiori”: i cosiddetti animali superiori possono vivere solo perché respirano i sottoprodotti e gli escrementi del metabolismo vegetale, l’ossigeno. Se le piante hanno creato il
mondo in cui viviamo, allora Gaia è un’entità vegetale: è un giardino, molto più che uno zoo ed è solo perché Gaia è un
giardino in cui possiamo vivere. Ogni speculazione cosmologica deve assumere la forma di una riflessione botanica.
Ma in questo giardino, le piante non sono (o non solo) il contenuto o gli abitanti: sono i giardinieri stessi. Come tutte le altre specie viventi, anche noi siamo oggetto di giardinaggio. Siamo uno dei loro prodotti agricoli e culturali. In altre parole: le piante non sono il paesaggio, sono i primi architetti paesaggisti. Quello che noi chiamiamo giardino è solo un esercito di giardinieri. Ma il loro giardinaggio è un giardinaggio astrale, solare: le piante sono i grandi agricoltori del cielo e del principe degli astri, il Sole”.
Emanuele Coccia, L’arca astrale di Tomás Saraceno, 2020
Tomás Saraceno, Arachnomancy Cards, 2019. Photography by Studio Tomás Saraceno, 2019
Saletta dell’ARACNOMANZIA
Le Arachnomancy Cards (Carte da Aracnomanzia) sono un invito a entrare in sintonia con i nostri futuri “simpoetici”,
celebrando la radicale interconnessione di tutte le cose, viventi e non viventi. Questo mazzo di trentatré carte è uno
strumento di meditazione, uno dei tanti modi di consultare l’oracolo ragnatela. Le ragnatele sono la bocca attraverso
cui il ragno mangia e l’oracolo parla.
L’oracolo è un messaggero tra mondi percettivi e trascende la cecità reciproca tra forme di vita. Le ragnatele tessono
parole di vibrazione in sintonia con le partiture astrali. Percepite nuovi fili di connettività oppure affrontate l’eterno
silenzio dell’estinzione. Come la vita disegna linee sulle vostre mani, così il ragno disegna linee sul vostro futuro.
L’interpretazione dell’aracnomanzia è scritta nei fili di seta della ragnatela.
Parzialmente ispirata allo nggám – o divinazione attraverso i ragni, praticata dalle tribù Mambila di Camerun e Nigeria,
durante la quale vengono poste domande a un ragno terricolo che fornisce una risposta spostando un’apposita “carta
da divinazione” – la vostra Carta da Aracnomanzia pensa attraverso le capacità divinatorie del ragno, il cui mondo
vibrazionale può essere aperto a conoscenze a cui non abbiamo accesso.
Come parte della mostra, sono in programma sessioni di lettura di aracnomanzia per leggere struttura, vibrazioni e
spartito di un oracolo ragnatela attraverso l’uso delle Carte da Aracnomanzia di Tomás Saraceno, e predire da questo
incontro qualcosa del nostro futuro multispecie.
Fatevi leggere il futuro da una ragnatela e scaricate la App Arachnomancy, unendovi a un’iniziativa di mappatura
contro l’estinzione.
Per ulteriori informazioni visitate Arachnophilia.net
Tomás Saraceno, Aerographies, 2018. Installation view. Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018
Sala 8
AEROGRAPHIES
Fra colline e galassie, esposta alla luce
delle stelle, cuce insieme terra e cielo
per illuminare la notte e aiutare gli esseri
vaganti a trovare il loro percorso.
Vi prego di ricordare che le passioni
più meschine potrebbero alterare
il suo equilibrio di forze ecosistemiche
quando ponete la vostra domanda.
THE COSMIC WEB ‐ Carta da Aracnomanzia 21 di 33
Questa sala mette in prospettiva i diversi modi in cui i movimenti di persone, calore, animali e ragnatele influenzano
l’aria e ne sono influenzati. Ogni gesto lascia una traccia: i movimenti di persone, i suoni e le ragnatele vengono
tradotti come potenziale linguaggio dei fenomeni terrestri, una cartografia emergente dell’aria. Le tele di ragno messe
su carta realizzano nuove e strane mappe di ragno di città invisibili: lì accanto, le traiettorie delle sculture aerosolari che fluttuano liberamente nell’aria senza l’aiuto di combustibili fossili tracciano Aeroglifi, e indicano il percorso per allontanarsi dall’ideologia estrattiva dell’Antropocene. Penne appese a palloni fungono da strumenti trascinati dal vento in traiettorie; riempite di inchiostro realizzato con l’inquinamento da carbone nero di Mumbai, queste penne rispondono alla domanda sullo strumento che dovrebbe usare l’aria per scrivere: il materiale con cui l’abbiano inquinata diventa uno strumento con il quale può comunicare, rammentandoci la sua azione onnipresente anche di
fronte alla nostra distruzione. Insieme, queste Aerographies sono lettere, caratteri e firme di un nuovo linguaggio per
l’era dell’Aerocene. Una rete tridimensionale collega il pavimento e l’aria soprastante, sfidando l’idea dell’albero
gerarchico della vita e delle sue convinzioni lineari, proponendo invece una rete della vita rizomatica, mettendo in luce
ibridismi tra una specie e l’altra, e tra specie e mondi.
Aerocene Tethered Flight, 24°08’54.4”S 65°15’54.8”W, Salinas Grandes, Jujuy, Argentina, 2017. Photography by Studio Tomás Saraceno, 2017
AEROCENE
Aerocene è una comunità artistica interdisciplinare che cerca di immaginare nuove espressioni
di sensibilità ecologica, riattivando un immaginario comune ai fifini di una collaborazione etica
con l’atmosfera e l’ambiente, in un’era libera da frontiere e combustibili fossili. Le attività
di Aerocene si manifestano nei test e nel lancio di sculture aerosolari che sono in grado di librarsi
in aria grazie al calore del Sole e alle radiazioni infrarosse della superfificie della Terra.
Aerocene è una ricerca in costante crescita e una pratica sperimentale, open-source
e collaborativa. È formata da una comunità globale, dedicata e diversa, di persone che collaborano
per promuovere la consapevolezza ambientale e gli esperimenti di rilevazione dell’atmosfera.
Immaginando nuove strutture di mobilità ed etica planetarie, Aerocene mira a costruire una nuova
ecologia di pratiche con uno spirito DIT (Do-It-Together, ovvero facciamolo insieme), nel tentativo
di superare l’approccio estrattivo che alcuni esseri umani hanno sviluppato nei confronti
dei paesaggi planetari, dell’ecosistema e delle specie non umane.
Tali obiettivi vengono raggiunti e integrati grazie a un approccio di partecipazione dal basso all’alto
alle politiche ambientali e alle attività scientififiche dei cittadini, incoraggiate mediante la creazione
di una comunità internazionale di cui si occupa la Aerocene Foundation, creata nel 2015 dall’artista
Tomás Saraceno.
La mostra Aria di Tomás Saraceno a Palazzo Strozzi è accompagnata da un vasto programma
pubblico che presenta eventi e attività di Aerocene, compresi il Museo Aero Solar e voli Aerocene
verso Firenze e la Toscana, performance aerosolari dell’epoca dell’Aerocene che ci fanno passare
da voli alimentati a combustibili fossili a momenti di deriva, mentre flfluttuiamo sul fondo
di un oceano d’aria.
Tomás Saraceno. Aria