Vincenzo Marsiglia
The form of light
a cura di Davide Sarchioni
Ha inaugurato il 6 dicembre nella sede di BBS-pro / BBS-Lombard Prato “The form of light”, il progetto espositivo dell'artista Vincenzo Marsiglia, curato da Davide Sarchioni e organizzato in collaborazione con TerraMedia Aps.
La mostra si inserisce nell'ambito di un programma culturale sostenuto da BBS-pro / BBS-Lombard Prato e volto all'esplorazione di esperienze d'arte contemporanea nei luoghi di lavoro, proponendo progetti site-specific dedicati allo spazio espositivo dello studio con l'intento di formulare ipotesi di connessioni culturali con il luogo e la storia passata e presente della città di Prato, con il suo tessuto imprenditoriale e produttivo.
La ricerca di Vincenzo Marsiglia enuncia un’indagine sistematica condotta a partire dall’elaborazione di un segno distintivo – un modulo a forma di stella a quattro punte denominato Unità Marsiglia (UM) – declinato in un'ampia varietà di soluzioni e ideazioni nell'ambito della scultura, pittura e installazione, oppure come pattern che riveste superfici bidimensionali, oggetti e spazi misurandone le specificità estetiche, formali e culturali grazie all'impiego di diversi materiali – come carta, legno, marmo, tessuti, feltro – e alla sperimentazione della luce, del neon e di tecnologie digitali.
Vincenzo Marsiglia, The form of light, 2022, BBS-pro / BBS-Lombard Prato
“The form of light” è una mostra incentrata sull'idea della luce che, plasmando forme e spazi, diventa sia materia fisica e scultorea sia elemento diafano, impalpabile e spirituale esplicitando la propria componente culturale ed umanistica. Il progetto è legato all'intento di costruire un luogo immersivo, emozionale ed interattivo all'interno del quale agiscono differenti tipologie di opere che segnano parte delle ricerche più recenti di Marsiglia e la cui percezione cambia al variare delle condizioni della luce – quella naturale diurna e quella artificiale notturna – proponendo differenti piani di lettura e di fruizione.
Nel display espositivo si inserisce, anzitutto, un progetto inedito dal titolo “Star Soft”, una scultura tessile di grandi dimensioni a forma di stella a quattro punte che, come omaggio alla tradizione tessile pratese, è stata appositamente realizzata recuperando un tessuto a righe verde-nero ed è collocata a metà tra il pavimento e la parete verticale ad esso contigua. Sul lato opposto è allestita la serie di “Fold Paper”, piccoli oggetti in cartoncino ondulato ispirati alla tecnica dell'origami le cui forme nascono dalla rielaborazione dell'Unità Marsiglia. Vi sono poi i due lavori a neon “Prospect”, anch'essi a forma di stella, che illuminano lo spazio di luce azzurra, alludendo ad un cielo stellato. Domina la scena la grande installazione “Wrap”, costituita da un reticolo di nastri colorati fluorescenti che partendo dalla parete si articolano nello spazio coinvolgendo lo spettatore e disegnando ancora una volta il segno della stella a quattro punte per esprimere centralità, armonia, razionalità e al contempo un'idea di libertà e sogno, desiderio di emancipazione e inclusività.
Durante le ore notturne, lo scenario si trasforma grazie all'impiego della luce UV che, esaltando i colori fluorescenti delle opere, rivela una realtà sorprendente, misteriosa e amplificata dalla visione di dettagli, forme e suggestioni inediti, sollecitando l'immersione in un ambiente cangiante, policromo e variegato.
Vincenzo Marsiglia, The form of light, 2022, BBS-pro / BBS-Lombard Prato
Vincenzo Marsiglia Belvedere Marittimo (CS) 1972
I primi approcci all’arte risalgono agli anni di studio, inizialmente ad Imperia presso l’Istituto Statale d’Arte, poi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dove consegue la laurea in Pittura. Ha iniziato poi ad esporre a metà degli anni ’90, partecipando a mostre presso gallerie, fiere e musei in Italia e all’estero.
Le sue opere si sviluppano partendo da una stella a quattro punte che diventa nel tempo il suo carattere distintivo, vero e proprio “logo” dell’artista. La composizione delle opere diventa quasi un’operazione ossessiva che genera elementi in cui questo simbolo si unisce al tessuto, al feltro, alle paillettes e alla ceramica, in un gioco il cui ritmo e la forma, rigorosi ed equilibrati, rimandano alla lezione dei maestri dell’astrattismo e del minimalismo.
Nell’ultima serie di lavori l’artista ricorre, invece, a strumenti tecnologici che si uniscono alla pittoricità segnica caratteristica della precedente fase di ricerca. Si ritrova in questi lavori tanto una contemporaneità legata ai nuovi strumenti di comunicazione, ormai abituali nella quotidianità, quanto il desiderio di non far sopraggiungere un oggetto concreto, finito e determinato, ma un’opera mutevole e transitoria che, proprio con l’interazione del pubblico, trova il suo compimento nel processo di relazione e mutazione che porta, anche, ad una riduzione della distanza tra l’oggetto artistico e il suo fruitore.
Tra le principali mostre personali si ricordano: nel 2012 Expirience a cura di Gianluca Marziani alla Galleria Emmeotto di Roma e Art numérique alla Galerie Charlot di Parigi, nel 2013 Stars in the darkness presso la Galleria Guidi&Schoen di Genova; nel 2014 Vincenzo Marsiglia Riflessione Interattiva a cura di Chiara Canali presso Ex Chiesa di S. Pietro in Atrio Como, Vincenzo Marsiglia Interaction Shapes a cura di Ilaria Bignotti e Walter Bonomi alla Iaga - International Art Gallery Angels Cluj Napoca Romania; nel 2016 Dopo-Logica/o a cura di Matteo Galbiati presso Palazzo Ducale e Teatro all'Antica Sabbioneta (MN); nel 2017 Interactive Arcade Palazzo Bevilacqua Ariosti Bologna a cura Eli Sassoli de’ Bianchi and Olivia SpatolaPalazzo Bevilacqua Ariosti Bologna ; nel 2018 Clopen a cura di Roberto Lacarbonara presso Ex Chiesetta Polignano a Mare (BA); nel 2019 Digital Antica a cura Mario Nardo Abbazia Sant’Eustachio Nervesa della Battaglia (TV); nel 2020 Wrap and Vanities, una idea di Sophie Jacquemoud e Julie Fazio Diptyc Ginevra.
Vincenzo Marsiglia, The form of light, 2022, BBS-pro / BBS-Lombard Prato