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Camille Norment Rapture
Biennale Arte 2015 Venezia
The Nordic Pavilion  Curator: Katya García-Antón
Camille Norment "Rapture"

 

Norment’s ‘Rapture’ is a site-specific, sculptural and sonic installation in the Nordic Pavilion, for which the American-born, Oslo-based artist has composed new music on the glass armonica – a legendary 18th-century instrument that creates ethereal music from glass and water. In a contemporary context, Norment explores the tensions this music raises today by creating a multi-sensory space, which reflects upon the history of sound, contemporary concepts of harmony and dissonance, and the water, glass and light of Venice.

Camille Norment

Rapture è uno stato d’estasi, e l’estasi implica una perdita del sé che rappresenta una sorta di rottura. Permetto ai visitatori di entrare in una dimensione dalla tensione sospesa, creando una situazione in cui l’edificio è attraversato da una forza naturale o da un accadimento, come un vento forte, e l’intera struttura ha risposto con brividi sulla pelle. Le cornici e il vetro hanno tremato fino al punto di collasso, ma si sono unite all’aria e alle voci, attraverso una vibrazione simpatetica. Il mio progetto contempla questo spazio di tensione in relazione alla musica, al corpo e alla società. Includendo anche il regno tra la poesia e la catastrofe.

La musica ha una profonda influenza sul corpo, e attraverso di esso può facilmente influenzare la mente. Sono attratta da come la musica definisce gruppi culturali, forgia limiti sociali, conforma agende politiche (penso agli inni nazionali) o plasma differenti forme di desiderio (jingle pubblicitari e canzoni per corteggiare). Il suono è spesso caratterizzato come un linguaggio di emozioni ed è correlato all’inconscio. Per lungo tempo è stato un medium per creare collante sociale, l’oggetto segreto del desiderio di regimi autoritari, più recentemente di corporation che impongono la loro presenza sulla coscienza collettiva e dell’esercito, che utilizza il suono per manipolare e torturare. Se la musica è un linguaggio dell’emozione, allora il suo controllo e la sua manipolazione è un’arma di potere.

Quando faccio riferimento alla dissonanza, penso allo spazio attivo tra qualcosa che è posto in opposizione. Musicalmente, la dissonanza fa riferimento a una scenografia di suoni che non sono consonanti oppure armonici. Comunque il sistema che determina questo effetto è soggettivo.

Uno dei miei punti di partenza è stato l’architettura del padiglione, che assembla elementi eterogenei: il percorso di visita, gli alberi, la topografia e la luce naturale. Ho trattato l’edificio come un corpo e ho considerato le vetrate come una pelle composta dalle note suonate da un’armonica di vetro, mentre un coro di voci femminili si diffonde nello spazio attorno.

L’idea di natura è un costrutto, un concetto allineato con certi valori culturali e uno spazio contestato della percezione e dell’azione. Contrastiamo ogni giorno i cambiamenti climatici, le malattie e i disastri naturali. Ma la natura in se è semplicemente indifferente.

Rapture presenta una situazione instabile e si sviluppa chiedendo al visitatore di contemplare, predire e plasmare il futuro. Suggerisco la ricerca dell’estasi, della trasgressione e la perdita del Sé verso uno stato alterato dell’esistenza. Mentre la Biennale mira a rappresentare il mondo intero in uno spazio e in un tempo compressi, il mio lavoro ambisce a sfidare posizioni preconcette.

Commissioner: OCA - Office for Contemporary Art Norwa
Camille Norment
Pavilion at Giardini