Il titolo della mostra è una possibile traduzione dell’espressione Ñe’’e Porã, che indica il tipo speciale di linguaggio utilizzato dagli sciamani Guarani per rivolgersi alle loro divinità. Queste Belle Parole o Grande Parlare (1) richiedono un’estrema accuratezza e comportano un’enorme responsabilità. Solo prestando la massima attenzione alla forma dell’interrogazione (le orecchie degli dei sono molto sensibili!) si potrà sperare di ottenere una risposta alla domanda cruciale che gli indios Guarani si ripetono da generazioni: perché, pur sentendosi così simili ai loro dei, vivono ancora in un mondo impuro invece che nel yvy mara ey – la terra senza male?
“Le parole di questa mostra non sono necessariamente parole. Le opere esposte - alcuni quadri, una scritta luminosa, un video - formano una trama di rimandi incrociati. Se non è più possibile parlare in grande, si può, e forse si deve, riformulare il nostro linguaggio. Spargendo silenzi qua e là.” [Luca Bertolo, 2017]
In occasione della mostra sarà disponibile il catalogo Luca Bertolo (2012-2017) - Le Belle Parole / The Beautiful Words edito da Mousse Publishing con testi di Craig Burnett, Dieter Roelstraete e una conversazione tra l’artista e Antonio Grulli.
“Questa idea dell’eccesso di immagini nasce da un filosofo dogmatico come Feuerbach, ripresa dai situazionisti, in particolare da Guy Debord e divulgata da Susan Sontag nel suo libro sulla fotografia. Qui l’immagine è il negativo da combattere con la razionalità dei concetti. Ma ciò di cui parlano non sono immagini, bensì icone o segni visivi che rimandano a un nucleo simbolico, a un cliché. E quello che ci sommerge sono le icone commerciali, artistiche, giornalistiche, con tutto ciò che chiamiamo “prodotto”. L’immagine è un’altra cosa: è il lampo d’una apparizione che ci passa per la testa e ci lascia l’effetto d’una trasparenza del pensiero che stiamo inseguendo. In questo processo non c’è mai una netta separazione tra immagini e parole, ma neanche tra immagini e musica. I suoni e le parole producono visioni, che guidano il pensiero verso ciò che non sappiamo, ma a cui cerchiamo di dare un senso - il senso di qualcosa a cui credere.” [Gianni Celati, 2010]
Note
1 Pierre Clastres, Le grand parler. Mythes et chants sacrés des Indiens Guarani, Paris, Edition du Seuil, Parigi 1974 [Trad. It.,. Il grande parlare. Miti e canti sacri degli Indiani Guaranì, Mimesis, Milano 2016].