Der Zukunft Glanz, traduzione traslata di “il sol dell’avvenire”, proposito di un’aurora risoltosi in un tramonto. sculture a parete e collage raccontano di un percorso avvenuto in trent’anni, dalla prima visita a Berlino nel 1985 fino a oggi, divenuta città in cui vivo.
Oggetti del quotidiano rinvenuti nei luoghi attraversati e abitati, convivono con finestre, filtri dell’osservare, e con i colori della bandiera, testimoni dell’unificazione politica del Paese.
A queste opere si aggiungono un video e una giostra con tre biciclette. Uno strumento ludico, ma anche un mezzo di trasporto, che nel video, in soggettiva, attraversa la città da nord a sud nella ex zona orientale, cantando le insegne delle attività commerciali sulle note della più topica canzone del socialismo internazionale.
Una trasformazione urbana e sociale che ha visto Berlino protagonista odierna, come lo era stata subito dopo la prima grande guerra con la nascita della repubblica di Weimar, meta indiscussa di chi volesse sperimentare, testimoniata qui da George Grosz, interprete senza mediazioni dell’essenza morale dell’essere umano.