55° Biennale Arte di Venezia
« .....Concepita come un
museo temporaneo, l’esposizione sviluppa un’indagine sui modi in cui le immagini sono utilizzate
per organizzare la conoscenza e per dare forma alla nostra esperienza del mondo.
Sfumando le distinzioni tra artisti professionisti e dilettanti, tra outsider e insider, l’esposizione
adotta un approccio antropologico allo studio delle immagini, concentrandosi in particolare sulle
funzioni dell’immaginazione e sul dominio dell’immaginario. Quale spazio è concesso
all’immaginazione, al sogno, alle visioni e alle immagini interiori in un’epoca assediata dalle
immagini esteriori? E che senso ha cercare di costruire un’immagine del mondo quando il mondo
stesso si è fatto immagine?
L’esposizione raccoglie numerosi esempi di opere ed espressioni figurative che illustrano diverse
modalità di visualizzare la conoscenza attraverso rappresentazioni di concetti astratti e
manifestazioni di fenomeni sopranaturali. Nelle sale del Padiglione Centrale i quadri astratti di
Hilma af Klint, le interpretazioni simboliche dell’universo di Augustin Lesage, le divinazioni di
Aleister Crowley si intrecciano alle opere di artisti contemporanei. Ma Il Palazzo Enciclopedico non è
una mostra sull’occultismo o sull’artista come medium: è una mostra in cui attraverso questi
esempi si rende manifesta una condizione che condividiamo tutti, e cioè quella di essere noi stessi
media, di essere conduttori di immagini, di essere persino posseduti dalle immagini.
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