State of the Art
Com’è lo splendore che avvolge le nostre esistenze, generato nel vortice identitario di senso-esperienza-spazio..
“Il divario incolmabile tra informazione (zero-dimensionale e atemporale) e il corpo (multidimensionale e in evoluzione nel tempo) è la condizione della interminabilità del processo di sussunzione”.
Forse che trasceso il limite il “gioco” si arresta.. no il gioco continuamente si riapre di nuovo.
Rimangono le cicatrici della nostra Rivoluzione, in evidenza la sostanziale assenza di fronte a una comunicazione illimitata. Le opere, non confinate nello spazio-tempo della mostra - quindi della rappresentazione - diventano pura presenza. Riconducono alla loro forma elementare, espongono lo spettatore al concetto stesso della scomparsa.
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